Consulcesi: ferie non godute, l’azienda paga il medico in pensione

Con una sentenza del Tribunale Ordinario di Modena al medico è stato riconosciuto il diritto a ricevere un’indennità per le ferie maturate e non godute in anni di attività.

Ogni anno, 5 milioni di giorni di ferie arretrati per medici e dirigenti sanitari

Le ferie sono un diritto a cui nessun operatore sanitario dovrebbe rinunciare. Non solo. L’azienda è tenuta ad assicurarsi, attivamente e in piena trasparenza, che ogni operatore sanitario fruisca effettivamente delle ferie, mettendolo nelle migliori condizioni per poterlo fare. Questi sono alcuni dei principi comunitari, ribaditi più volte dalla Corte di Giustizia Europea, che hanno ispirato la sentenza recentemente emessa dal Tribunale Ordinario di Modena a favore di un medico che, in tanti anni di lavoro, ha accumulato un numero straordinario di ferie maturate e non godute. Il giudice ha stabilito che il medico ha diritto al pagamento dell’indennità sostitutiva, aprendo così alla possibilità per altri operatori sanitari di essere risarciti. Ha infatti implicazioni importanti questa sentenza ottenuta grazie all’impegno del network legale Consulcesi & Partners, che ogni giorno raccoglie lo sfogo di migliaia di medici che, per carenze di organico e problemi organizzativi aziendali, si vedono annullati i loro piani ferie e costretti a rinunciare ai giorni di riposo. 

Il tema verrà trattato approfonditamente in una diretta Facebook condotta dall’Avvocato di Consulcesi & Partners Francesco  Del Rio, lunedì 28 febbraio ore 14 al link: https://www.facebook.com/events/1018614642066264/?ref=newsfeed

Sono 5 milioni di giorni di ferie accumulate negli anni e ancora non godute da parte dei medici e dirigenti sanitari del SSN. Tra le cause dichiarate, ci sono difficoltà nell’organizzazione dei servizi e calo progressivo delle dotazioni organiche iniziato dal 2009. Sono i dati diffusi da un recente rapporto di ANAOO ASSOMED, l’associazione dei Medici Dirigenti. Se si unisce l’area medica e quella chirurgica, viene fuori che il 73% degli intervistati ha fra i 30 e gli oltre 120 giorni di ferie non godute.

“Questa nuova sentenza conferma con forza che le ferie retribuite non godute dal medico non sono definitivamente perse”, sottolineano i legali C&P. “Anzi i medici possono legittimamente reclamare il risarcimento del danno patito ovvero, in certi casi, il pagamento di un indennizzo finanziario sostitutivo”, aggiungono. Neanche l’emergenza Covid-19 può annullare questo diritto. “L’azienda sanitaria ha il dovere di organizzare al meglio le turnistiche di lavoro, vigilando perché tutti possano concretamente e pienamente godere – ribadiscono i legali – delle ferie maturate, avvisando i lavoratori delle modalità di utilizzo e dei rischi connessi alla mancata fruizione” – sottolineano i legali – “Il problema delle ferie non godute non è certo nuovo ma esistente già prima della pandemia Covid e da un punto di vista legale, se il medico non riesce a godere delle sue ferie per impedimenti che non dipendono dalla sua volontà ma dal datore di lavoro, ha diritto ad ottenere il pagamento dell’indennità sostitutiva”. 

Per ricorrere alle vie legali la finestra temporale è più ampia di quanto previsto. “La prescrizione inizia a decorrere dalla cessazione del rapporto di lavoro e non dall’anno a cui competono i giorni di ferie non goduti”, specifica la sentenza raccolta dai legali. La forza di questi e di altri motivi, da sempre fortemente sostenuti da Consulcesi & Partners per i propri clienti, hanno già persuaso le aziende sanitarie convenute a preferire la strada della transazione, riconoscendo ai sanitari ricorrenti un consistente importo economico, con conseguenti riflessi favorevoli anche sui futuri compensi previdenziali.

Consulcesi – Massimo Tortorella

Più tutela legale per gli associati alla Cisl Fp: siglata partnership con Consulcesi & Partners

Maggiore sostegno e tutela per i suoi associati tra gli obiettivi annunciati con un video dalla Cisl Funzione Pubblica nel corso del VI Congresso Nazionale concluso da poco a Napoli. È stato siglato l’accordo con Consulcesi & Partners, per assicurare a tutti gli iscritti l’opportunità di accedere ad un servizio completo di consulenza legale e di assistenza, sia giudiziale che stragiudiziale, nelle maggiori aree di interesse: diritto civile, amministrativo, penale, assicurativo, tributario e fiscale, societario, ma anche lavoro e previdenza.

“Vogliamo offrire un servizio fondamentale, che è già presente per altri professionisti come i medici, e che deve essere anche alla portata dei dipendenti nel nostro comparto”, queste le parole di Maurizio Petriccioli, Segretario Generale Cisl Fp all’indomani della partnership.

“In un momento storico che vede la necessità di importanti riforme nella pubblica amministrazione, sentiamo di dover arricchire il sostegno ai nostri associati. Consulcesi, con la sua professionalità e competenza è l’alleato giusto per garantire a questi maggiore giustizia e tutela”, aggiunge Franco Berardi, Segretario Nazionale Cisl Fp

L’accordo permette agli associati Cisl fp di usufruire del servizio “Mio avvocato”: un’attività di consulenza legale a 360 gradi, che copre problematiche relative sia alla sfera lavorativa che a quella privata

Il team di consulenti legali di Consulcesi & Partners è infatti a disposizione di tutti gli iscritti dal primo manifestarsi della controversia fino alla sua risoluzione, attraverso soluzioni personalizzate e aderenti alle necessità del caso. 

I termini dell’accordo. Nello specifico, gli associati Cisl Fp avranno accesso a un numero illimitato di consulenze legali, potranno richiedere l’esame di documenti (per un massimo di tre), e accedere ad una assistenza legale, qualora vi fosse necessario, a condizioni più vantaggiose e su una scontistica appositamente delineata. L’accordo consente inoltre di richiedere la stesura di tre lettere formali di diffida per problematiche riconducibili a diversi ambiti: dall’accesso ad atti amministrativi, alla contestazione in materia di responsabilità sanitaria e di fatture utenze e in materia condominiale. Il professionista iscritto a Cisl Fp può inoltre richiedere agli avvocati di Consulcesi & Partners la stesura di tre pareri legali su quesiti riconducibili a problematiche relative all’esercizio dell’attività lavorativa.

Oltre alla Convenzione citata, e con l’occasione della sede congressuale, il mondo C&P ha poi colto l’opportunità per annunciare anche il nuovo importante servizio su diritto all’oblio, per far rimuovere quei contenuti critici, falsi o scorretti che possano compromettere la professionalità e ledere la reputazione. L’analisi per ogni professionista sanitario è gratuita e un team di esperti elimina le notizie false, i commenti ingiuriosi, le informazioni lesive per l’immagine e i dati trattati illecitamente secondo la normativa vigente e il diritto all’oblio riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea. 

Iscriversi al servizio “Mio Avvocato” è semplice: si può chiamare il numero verde dedicato 800.122.767 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 18:00), oppure attraverso la pagina dedicata alla convenzione Cisl Fp e Consulcesi & Partners.

Ufficio stampa Consulcesi & Partners 380-4648501, Massimo Tortorella

Covid: omicron sfugge ai tamponi rapidi, quasi 1 su 2 è un falso negativo

Guido Rasi, direttore scientifico di Consulcesi: “In questo contesto, il ruolo degli operatori sanitari sarà ancora più centrale nella valutazione dei pazienti. Fondamentale tenersi aggiornati”

“Con la variante omicron destinata a diventare predominante, i tamponi antigenici rapidi rischiano di diventare inutili. La nuova versione del virus Sars-CoV-2 sembra in grado di sfuggire con maggior frequenza ai test diagnostici oggi più utilizzati”. A spiegarlo è Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi. Rasi è anche uno dei docenti del corso di formazione professionale Ecm di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club intitolato “Un test per tutti. Test di screening diagnostici e il loro funzionamento”. “Ora più che mai è fondamentale che gli operatori sanitari continuino a tenersi aggiornati sull’evoluzione del virus e delle nostre conoscenze sia in campo diagnostico che terapeutico”, sottolinea Rasi. 

Che i tamponi antigenici rapidi siano poco sensibili e quindi poco attendibili nel rilevare la positività alla variante omicron lo ha anche sottolineato la Food and drug administration (Fda). “Dati preliminari indicano che circa il 40 per cento delle persone positive alla variante omicron può risultare negativo ai test rapidi, quasi 1 su 2”, spiega Rasi. Una brutta notizia, questa, che arriva nel pieno della quarta ondata.

Come abbiamo imparato in questi 2 anni di pandemia, la diagnostica e il tracciamento sono ancora ritenuti strumenti fondamentali per contenere la pandemia. La “perdita” di affidabilità dei test antigenici rapidi potrebbe rendere tutto questo più complicato e difficile. “Spero siano presto disponibili test rapidi aggiornati ed attendibili per la omicron, ma nel frattempo è necessario alzare la guardia”, dice Rasi. “In questo contesto, il ruolo degli operatori sanitari sarà ancora più centrale nella valutazione dei pazienti”, aggiunge. “Da parte nostra – fa eco Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – continueremo ad allargare e ad aggiornare più possibile la nostra offerta formativa. Certi dell’importanza dell’aggiornamento professionale sempre, e in particolar modo in tempi di Covid, continueremo a lavorare a fianco degli operatori sanitari offrendo loro gli strumenti conoscitivi più adeguati per continuare a far fronte a questa emergenza”.

Consulcesi: in aumento sanzioni per operatori sanitari, una guida per orientarsi nel caos normativo

Simona Gori, amministratore delegato di Consulcesi & Partners: “I professionisti sanitari fanno parte di una categoria sovraesposta al controllo disciplinare e questo anche con conseguenze molto serie per la loro carriera. Ecco perché è importante conoscere i pericoli e imparare ad affrontarli tempestivamente”.

Roma, 15 dicembre – Tra decreti legislativi, leggi, norme, codici etici e regolamenti aziendali il lavoro dei medici e degli operatori sanitari in generale è diventata una corsa ad ostacoli. Non a caso, negli ultimi anni, e ancor di più con l’emergenza Covid, si è verificato un vero e proprio boom di procedimenti e sanzioni a carico degli operatori sanitari con conseguenze più o meno gravi sulla loro carriera e, in alcuni casi, anche sulla qualità delle prestazioni che diventano così “eccessivamente prudenti”. Per aiutarli a orientarsi in questo caos normativo e in questa giungla di sanzioni gli esperti Consulcesi & Partners hanno organizzato il webinar intitolato “Conseguenze disciplinari della responsabilità sanitaria”, nell’ambito del quale viene offerta una guida per prevenire e prepararsi ad eventuali contenziosi legali e contestazioni da parte degli ordini professionali di appartenenza. “Ogni giorno l’operatore sanitario si muove in una ragnatela di decreti legislativi, di leggi, di norme, di codici etici e regolamenti aziendali”, dice Simona Gori, amministratore delegato di Consulcesi & Partners. “I professionisti sanitari fanno parte di una categoria sovraesposta al controllo disciplinare – prosegue – e questo anche con conseguenze molto serie per la carriera. Per comprendere l’importanza di questo tema basta pensare ai professionisti sanitari coinvolti in casi di malpractice medica e che sono spesso sottoposti a un vero e proprio fuoco incrociato: dall’apertura delle indagini penali alle richieste risarcitorie che sono molto spesso ingenti, alle domande di rivalsa proposte dalle strutture per cui lavorano per poi arrivare addirittura agli esposti presentati agli ordini di appartenenza”

Essere iscritti all’albo professionale consente ai pazienti di presentare una vera e propria denuncia per violazioni delle norme deontologiche con implicazioni che provocano seri danni professionali. “Le pene si stanno inasprendo – riferisce Gori – anche per l’educazione continua che è obbligatoria in medicina. Un tema molto attuale in vista dell’imminente scadenza del triennio formativo, previsto per il prossimo 31 dicembre, e viste le sanzioni che sono state già annunciate. Tutto questo senza dimenticare le ripercussioni che tutto questo ha sia sulla carriera che sulla partecipazione ai concorsi pubblici”. Nel webinar vengono offerti consigli pratici che in modo semplice e chiaro possono indicano all’operatore sanitario quali strumenti si possono usare per difendersi dal proprio ordine professionale, evitando di incorrere in possibili sanzioni e mantenendo integra la propria carriera professionale. “Oggi l’operatore sanitario deve organizzare una sorta di tutela anticipata della propria professione, suggerisce l’avvocato Marco Croce, partner del network C&P di Massimo Tortorella “Deve immediatamente tutelarsi con l’ente con cui ha il rapporto di lavoro e deve documentare con completezza tutto ciò che accade”, aggiunge. Prevenire è meglio che curare. “E’ bene quindi avere l’abitudine di conservare in maniera diligente, completa, integrale e verificabile le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria”, dice Croce. “Deve cioè poter rendere conto di ciò che ha fatto sia alla struttura ordinistica che lavorativa. Se tutto si fa con contemporaneità, con presenza a sé stessi, con dedizione e con diligenza – continua – si entra nell’ottica di procedure standardizzate e validate di comportamento e di atti terapeutici e sanitario che mettono a riparo da successive vicende non gradevoli”.

Infine, la formazione può essere di grandissimo aiuto in caso di contenzioso. “Il professionista della salute che è in grado di dimostrare di avere un curriculum degno del proprio percorso formativo e di esibire un dossier del proprio aggiornamento formativo articolato, ricco, pertinente e soddisfacente, apparirà certamente più autorevole agli occhi di un magistrato o di chi è chiamato a valutare la sua professione”, dice Croce. Concorda con questa posizione Giuseppe Petrella, coordinatore scientifico del provider Sanità Informazione e presidente della Commissione Digitalizzazione e Cybersecurity del Servizio Sanitario Nazionale presso il ministero della Salute. “Quando vengo chiamato a svolgere delle perizie e vedo che il collega non ha fatto un adeguato percorso formativo non sono propenso a dare valutazioni favorevoli del suo operato”, dice. “Un medico che non si aggiorna non può offrire quell’assistenza qualificata che un paziente merita. Aggiornarsi quindi – conclude – è un dovere che permette al medico di onorare il suo giuramento, quello di curare nel miglior modo possibile le persone”.

Ossessioni e compulsioni per oltre 3milioni di italiani. Arriva l’Edugaming per formare medici e operatori sanitari

Da Consulcesi il corso Ecm firmato da Giorgio Nardone per arrivare a diagnosi tempestive, ispirato alla serie ‘La Casa di Carta’

Dalla pulizia esasperata dell’ambiente domestico al controllo ripetuto delle chiavi dell’auto, fino a comportamenti estremi fortemente limitanti della libertà individuale, accompagnati da carico di angoscia difficile da gestire. Si tratta di alcuni segnali dei disturbi ossessivo-compulsivi, uno spettro di infermità che fa parte delle malattie mentali e coinvolge oltre il 5% della popolazione, senza distinzione tra sessi. L’esordio è mediamente in età adulta, dai 22 ai 35 anni, ma primi sintomi possono manifestarsi nell’infanzia o in adolescenza. 

“I disturbi ossessivo compulsivi sono molto più frequenti di quel che pensiamo, nel nostro Paese esiste una grande parte di sommerso, difficile da individuare e spesso la prima causa è di tipo culturale. E’ quindi importante diffondere informazione su questi disturbi per comprenderli, riconoscerli e affrontarli con il giusto approccio terapeutico – commenta Giorgio Nardone psicoterapeuta e autore di diversi libri sul tema che ha curato il primo corso di formazione professionale rivolto proprio medici di famiglia, pediatri, infermieri, logopedisti oltre che a psicologi e psicoterapeuti, dal titolo  Paziente virtuale: disturbi ossessivo-compulsivo e istrionico di personalità. L’obiettivo del corso è imparare a riconoscere i primi campanelli d’allarme che lasciano presagire lo sviluppo della patologia. “Se individuato in tempo, attraverso un percorso terapeutico personalizzato, il disturbo ossessivo-compulsivo si può completamente superare”, afferma Nardone. 

Il modello di apprendimento proposto dal provider Consulcesi di Massimo Tortorella, è basato sull’interattività e il gaming. Il corso è infatti ispirato alla nota serie televisiva ‘La Casa di Carta, in uscita in questi giorni.  Negoziare con un rapinatore per salvare degli ostaggi è la sfida proposta ai partecipanti, con l’aiuto di pazienti virtuali, per districarsi tra insidie e difficoltà dell’entrare in relazione utile con chi soffre del disturbo e riuscire ad aiutare sé stesso e gli altri a vivere meglio. Il corso è disponibile gratuitamente su piattaforma Consulcesi Club e dà 6 crediti utili a completare il triennio formativo in scadenza il 31 dicembre.  

Danno erariale, come difendersi dall’azione di rivalsa. La best practice di C&P e i consigli degli esperti.

Nel Webinar organizzato da Consulcesi & Partners informazioni e consigli sulla responsabilità erariale del sanitario 

Si apre con una case history di successo il nuovo webinar organizzato da Consulcesi & Partners. Dopo gli approfondimenti sulla responsabilità civile e penale, il network legale di Consulcesi affronta il tema della responsabilità erariale dei medici e degli operatori del settore sanitario.

Roma, 15 ott. – “Un chirurgo che lavora in una struttura pubblica del nord d’Italia, insieme a due suoi colleghi e ad un dirigente dell’azienda sanitaria, aveva ricevuto una richiesta di rimborso di circa 250 mila euro per un presunto episodio di malpractice. Il medico si è rivolto ai consulenti di Consulcesi & Partners che hanno immediatamente intuito che la richiesta di rivalsa da parte dell’azienda era erronea perché carente di una preventiva attività istruttoria, senza una richiesta di spiegazione ai diretti interessati e senza attendere l’esito della Consulenza Tecnica d’Ufficio disposta dal magistrato – introduce così il terzo webinar dal titolo “Questioni pratiche in tema di responsabilità erariale del sanitario” l’amministratore delegato di C&P, Simona Gori –  da questo i nostri legali, guidati dall’Avvocato Andrea Gangemi, hanno elaborato e attuato una strategia che ha accompagnato il chirurgo per tutto l’iter processuale, conclusosi con una lampante vittoria e con una sonora condanna della controparte alle spese legali”.

Questo è un caso che evidenzia come molto spesso le azioni per danno erariale siano del tutto infondate, eppure non sempre ci si riesce a difendere adeguatamente. Per questo risulta importante rivolgersi a dei professionisti per una assistenza legale fin dal primo preavviso perché, come spiega l’Avvocato Andrea Gangemi, “Questi casi sono piuttosto frequenti ed è bene affrontarli con professionalità e rigore”. 

L’Avvocato Gangemi, partendo dall’articolo 9 della Legge Gelli, spiega come la facoltà dell’azienda di transigere la controversia con il paziente non può prescindere dal coinvolgimento del medico interessato nella transazione. Tuttavia, il legale di Consulcesi sottolinea come nonostante la chiarezza normativa spesso il percorso processuale sia complesso. 

È bene, nel momento in cui si riceve un preavviso di rivalsa, attivarsi sin da subito con la propria compagnia assicurativa a fini cautelativi ed assumere immediatamente delle contromosse legali attraverso l’aiuto di un professionista. Molto spesso, infatti, l’azienda procede con poche indagini e poche valutazioni, senza conoscere nel dettaglio la realtà dei fatti – spiega Gangemi – mentre è bene che il professionista sanitario sia messo nelle migliori condizioni di illustrare sin da principio la propria posizione”. 

Far valere i propri diritti difensivi è fondamentale anche nel giudizio contabile, pretendendo di essere ascoltati anche dal Pubblico Ministero prima dell’apertura del processo davanti alla Corte dei Conti. Infatti, come sottolinea l’avvocato Gangemi, “Spesso le memorie, lo scritto e i documenti allegati non sono sufficienti a spiegare nel dettaglio ed in modo corretto i fatti. È bene, dunque, comparire di fronte al Pm per esprimere in modo diretto la propria versione che, ovviamente, deve essere in linea con la strategia difensiva concordata e attuata con il proprio legale”. 

Come emerso dal webinar, affidarsi subito ad un avvocato specializzato su queste tematiche è estremamente importante per far valere le proprie ragioni ed evitare di venir condannati a rimborsare pretestuose richieste economico inviate dalle Aziende Sanitarie.

Consulcesi & Partners di Massimo Tortorella, con la sua pluriennale esperienza, è sempre a disposizione di tutti gli operatori sanitari per assisterli in qualsiasi disputa per danno erariale, rispondendo gratuitamente a qualsiasi richiesta di consulenza sul tema sia attraverso i canali social che al numero verde 800.122.777

Covid: aumentano le denunce contro gli operatori sanitari: da Consulcesi una guida a supporto dei medici

Si è tenuto il primo di una serie di webinar dedicati alle cause per responsabilità professionale contro i medici. L’obiettivo di Consulcesi & Partner è quello di dare agli operatori sanitari indicazioni pratiche per affrontare al meglio le battaglie legali

“Affidatevi subito a un professionista specializzato”. È questo il primo consiglio che i legali di Consulcesi & Partners offrono agli operatori sanitari che si ritrovano a dover affrontare denunce e accuse da parte di pazienti insoddisfatti. Da quando è scoppiata l’emergenza Covid-19 i camici bianchi si ritrovano sempre più spesso al centro di querelle giuridiche. Proprio per questo C&P ha deciso di dare il via a una serie di webinar dedicati alla malpractice, il primo dei quali si è tenuto di recente e si è focalizzato sulla responsabilità penale. (Guarda il webinar) Guidati dall’esperienza dei partner C&P Anna Rodinò Toscano Avvocato Cassazionista Foro di Roma e di Giorgia Ciucci, Avvocato Foro di Roma che consigliano di rivolgersi immediatamente ad un legale specializzato per mettere in piedi la strategia difensiva.

“Si tratta di un’iniziativa che nasce su input dei nostri clienti, medici e operatori sanitari con cui abbiamo un dialogo quotidiano grazie alla natura digital for legal di Consulcesi & Partners”, spiega Simona Gori, Global General Manager Consulcesi. “Infatti, sempre più spesso riceviamo segnalazioni di operatori sanitari che ricevono denunce o richieste di risarcimento, e ci chiedono supporto e sostegno che, grazie ai nostri canali digital, forniamo in tempi rapidissimi e con grande soddisfazione per il mondo sanitario”, aggiunge.

“Il 95% delle cause per responsabilità professionale contro i medici – continua Gori – si risolve in una assoluzione. Ma l’investimento in termini di tempo, costi e reputazione rimane molto alto, da qui l’esigenza di una serie di indicazioni pratiche”, sottolinea Gori. 

Perché anche in casi in cui l’attività del professionista è stata ineccepibile la macchina giudiziaria si mette in moto e per disinnescarla occorre essere pronti, non solo affidandosi per la propria tutela a dei professionisti specializzati, ma anche ponendo in essere sin da subito le giuste attività di tutela che se non correttamente attivate, possono incidere negativamente sulla strategia difensiva, rischiando di pregiudicare l’esito finale dei procedimenti”.

C&P ha già costruito un team multilevel di professionisti e consulenti (avvocati, medici legali e consulenti legali assicurativi) per gestire ogni situazione. “Abbiamo seguito e continuiamo a seguire tantissimi clienti, fornendo consulenza ed assistenza competente ed immediata”, riferisce Gori. “Il nostro obiettivo è dare loro – aggiunge – risposte esaustive ed utili per gestire le loro problematiche di responsabilità sanitaria, e grazie a noi in tanti hanno già ottenuto assoluzioni penali, reiezioni di domande per danno erariale, ecc.”

Il ciclo inaugurato da C&P avrà cadenza mensile e ogni webinar affronterà uno specifico tema: dalla responsabilità penale a quella civile, fino alla responsabilità amministrativo-contabile, disciplinare e infine le tutele assicurative.

“A conclusione di questo ciclo, grazie al contributo dei nostri partner legali avremo fornito a agli operatori sanitari gli strumenti di difesa principali per affrontare in maniera corretta, ma anche serenità un’azione legale per malpractice”, conclude Gori.

Ufficio stampa Consulcesi & Partners di Massimo Tortorella

Paola Perrotta 380/4648501

Consulcesi: con l’estate cresce l’allarme turni massacranti, pronti a fare da “scudo” ai sanitari

Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Ferie negate e turni infiniti sono il prodotto di una carenza cronica di medici. Siamo aperti al dialogo con le istituzione, ma anche pronti a schierare la nostra massima potenza di fuoco in tribunale” 

Consulcesi: con l’estate cresce l’allarme turni massacranti, pronti a fare da “scudo” ai sanitari

Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Ferie negate e turni infiniti sono il prodotto di una carenza cronica di medici. Siamo aperti al dialogo con le istituzioni, ma anche pronti a schierare la nostra massima potenza di fuoco in tribunale”

Roma, xx giugno – Anche se l’estate deve ancora cominciare, sappiamo già che per moltissimi operatori sanitari sarà una stagione difficile da superare. Provati dalla pandemia, ai nostri camici bianchi aspettano settimane “calde”, sotto tutti i punti di vita. Infatti, a causa della carenza cronica di personale si prevedono giornate di lavoro no stop. Turni infiniti, anzi massacranti. Stanno infatti arrivando le prime segnalazioni a Consulcesi, network legale a sostegno degli operatori sanitari. “Possiamo già prevedere carenze nei Pronto Soccorso, solitamente più affollati in estate, ma anche di specialisti che, dopo aver rimandato per oltre un anno visite e interventi considerati non urgenti, ora si ritroveranno a dover recuperare tutto il pregresso”, dice Massimo Tortorella, presidente Consulcesi. “E’ anche già allarme medici di famiglia, i cui sostituti sono stati già ‘arruolati’ come vaccinatori oppure impegnati nelle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale”, aggiunge, riprendendo la denuncia fatta dalla segreteria regionale regionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) della Lombardia. La questione dei turni massacranti è un problema vecchio, che in tempi di pandemia diventa una bomba ad orologeria pronta esplodere. “Rischiamo che esploda nelle prossime settimane, quando agli operatori sanitari verranno rifiutate le ferie o quando verranno allungati i loro turni”; sottolinea Tortorella. “E’ inaccettabile e dobbiamo impedirlo, sia per il benessere dei nostri medici che dei cittadini che hanno diritto di ricevere cure in un ambiente sereno”, aggiunge, invitando le istituzioni ad aprire un dialogo sulla questione. In realtà, quello dei turni massacranti è un problema annoso. Già più di dieci anni fa l’Unione Europea ha bacchettato l’Italia per il mancato rispetto della direttiva 2003/88/CE che promuove il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori e che stabilisce un orario settimanale massimo di 48 ore, compreso lo straordinario, e un periodo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive. Pur recependo tale direttiva, dal 2008 al 2015 l’Italia ne ha vanificato gli effetti attraverso la Legge Finanziaria per il 2008. Il 25 novembre 2015 l’Italia si è infatti adeguata, ma solo formalmente, perché nei fatti le violazioni persistono. Per il periodo precedente a questa data è stato possibile chiedere il rimborso – oltre 80.000 euro per 6 anni di lavoro – sia nel caso in cui le ore lavorate in più non siano state pagate ma fatte rientrare dall’azienda nell’ambito dell’obiettivo di risultato, sia nel caso in cui siano invece state pagate.  Sono già tanti i medici e i sanitari che si sono rivolti al network legale di Consulcesi, che dal canto suo ha fatto partire le prima diffide, “Il nostro obiettivo principale è quello di arrivare un accordo prima di procedere a un conteziosi, ma siamo pronti a mettere in campo la nostra massima potenza di fuoco nel far rispettare quello che è un diritto di ogni lavoratore”, sottolinea Tortorella. 

A questo scopo Consulcesi mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita per avere informazioni sulla possibilità di intraprendere un’azione legale e tutelarsi tramite diffida per preservare i propri diritti, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it.

Reputazione online: per 9 medici su 10 è ‘cattiva’, a loro insaputa.

Consulcesi: “Diritto all’oblio previsto da Gdpr e Corte Ue”. Al via il servizio legale per la cancellazione contenuti critici

Esiste un altro ‘virus’ nemico dei medici e degli operatori sanitari che, anche se invisibile, li danneggia parecchio. È la reputazione professionale, si annida sul web e colpisce gran parte degli operatori della sanità. Ben 9 medici su 10, secondo una recente indagine. E tutto ad insaputa dei medici e dei sanitari stessi. La causa è dovuta al meccanismo stesso che regola il web, “un’enorme mole di informazioni immagazzinate su un determinato professionista, nutrite da recensioni degli utenti, da acquisizione di registri pubblici e dati inseriti in maniera più o meno consapevole dai medici stessi”. Internet comunica, ma non cancella ecco perché, molte volte, le informazioni vengono diffuse senza prima essere verificate.
Anche durante la pandemia, sono molti i medici che si sono trovati ad avere delle recensioni negative sul web, riportano i legali Consulcesi di Massimo Tortorella. In alcuni casi, addirittura, molti professionisti della sanità hanno visto apparire il proprio nome tra le notizie relative ad una causa legale in corso, notizie pubblicate dalla stampa prima della sentenza e mai rimosse anche a fronte di una assoluzione.
È proprio in virtù della difficoltà di mantenere un equilibrio tra privacy e diritto all’informazione che Consulcesi ha istituito il servizio legale “diritto all’oblio” per la rimozione di contenuti critici, falsi o scorretti che possano compromettere la professionalità dei camici bianchi.
Il diritto all’oblio è il diritto di una persona fisica, non giuridica, ad ottenere la deindicizzazione o la cancellazione di un link relativo alla notizia che la riguarda quando questa non riveste più interesse pubblico, soprattutto a causa del trascorrere del tempo. I dati personali possono essere infatti trattati solo per il tempo necessario a soddisfare lo scopo per il quale sono stati raccolti.
Il diritto all’oblio è previsto dall’articolo 17 del Regolamento UE 679/2016 (Gdpr) e nasce come evoluzione del principio sancito dalla sentenza della Corte di Giustizia europea del 13 maggio 2014. Il diritto all’oblio non è un diritto assoluto ma deve essere bilanciato con altri interessi in gioco, in particolare con il diritto all’informazione.
Dopo un’analisi gratuita dei contenuti, ed una attenta valutazione legale, il team di esperti elimina le notizie false, i commenti ingiuriosi, le informazioni lesive per l’immagine e i dati trattati illecitamente secondo la normativa vigente e il diritto all’oblio riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea.

Medici no vax sui social. Tortorella (Consulcesi): “La formazione è la chiave per scongiurare le derive antivacciniste

La best practice Consulcesi: il 30% dei medici ha già concluso nei primi tre mesi del 2021 i 50 crediti annuali grazie alla FAD

Roma, 14 aprile 2021 – “E’ pericolosa la deriva antiprofessionale di medici e operatori sanitari nei confronti della campagna vaccinale anti Covid-19 che sta richiedendo uno sforzo notevole di ASL e dei centri vaccinali. Per contrastare il fenomeno, mai come ora è necessario puntare sulla formazione dei medici e degli operatori sanitari prima di tutto e poi sulla informazione corretta e antibufale ai cittadini” commenta così il Presidente Consulcesi Massimo Tortorella, il caso dei medici operatori sanitari contrari alle misure intraprese dal Governo per accelerare l’iter vaccinale. Attraverso un gruppo privato di Facebook dal titolo “uniti per la nostra libertà e i nostri diritti” i camici bianchi stanno organizzando per il 21 aprile una protesta davanti il Palazzo Montecitorio contro l’obbligo vaccinale per operatori sanitari.

“Si può discutere su tempi e modalità di erogazione dei vaccini – riprende Tortorella – ma non si può mettere in discussione il più grande strumento messo a disposizione dalla scienza: i vaccini. Questo episodio conferma la necessità di diffondere una corretta, approfondita e aggiornata conoscenza sul Covid e i vaccini. Fortunatamente, questo caso rappresenta solo una piccola parte della categoria medico sanitaria che invece nella grande maggioranza si forma ed è desiderosa di conoscere.”

A dimostrazione di quanto la formazione risulti la carta vincente per superare ogni esitazione e proseguire sicuri verso la vaccinazione, oltre il 30% dei medici e operatori sanitari dei 100mila iscritti a Consulcesi Club hanno già concluso i 50 crediti previsti per l’anno in corso. Questo risultato, se da una parte conferma il bisogno di formazione di medici e operatori sanitari, dall’altra è la riprova dell’efficacia della formazione a distanza come modalità preferita dai camici bianchi.

Nell’ultimo anno, quasi la metà dei corsi è stata sul Covid-19 organizzati grazie alla consulenza di Guido Rasi, ex direttore Ema e ora direttore scientifico di Consulcesi Club. A piacere maggiormente è il corso su vaccini e varianti e le categorie che si formano di più sono infermieri, medici anestesisti e rianimazione, di medicina del lavoro e psichiatria.