Ossessioni e compulsioni per oltre 3milioni di italiani. Arriva l’Edugaming per formare medici e operatori sanitari

Da Consulcesi il corso Ecm firmato da Giorgio Nardone per arrivare a diagnosi tempestive, ispirato alla serie ‘La Casa di Carta’

Dalla pulizia esasperata dell’ambiente domestico al controllo ripetuto delle chiavi dell’auto, fino a comportamenti estremi fortemente limitanti della libertà individuale, accompagnati da carico di angoscia difficile da gestire. Si tratta di alcuni segnali dei disturbi ossessivo-compulsivi, uno spettro di infermità che fa parte delle malattie mentali e coinvolge oltre il 5% della popolazione, senza distinzione tra sessi. L’esordio è mediamente in età adulta, dai 22 ai 35 anni, ma primi sintomi possono manifestarsi nell’infanzia o in adolescenza. 

“I disturbi ossessivo compulsivi sono molto più frequenti di quel che pensiamo, nel nostro Paese esiste una grande parte di sommerso, difficile da individuare e spesso la prima causa è di tipo culturale. E’ quindi importante diffondere informazione su questi disturbi per comprenderli, riconoscerli e affrontarli con il giusto approccio terapeutico – commenta Giorgio Nardone psicoterapeuta e autore di diversi libri sul tema che ha curato il primo corso di formazione professionale rivolto proprio medici di famiglia, pediatri, infermieri, logopedisti oltre che a psicologi e psicoterapeuti, dal titolo  Paziente virtuale: disturbi ossessivo-compulsivo e istrionico di personalità. L’obiettivo del corso è imparare a riconoscere i primi campanelli d’allarme che lasciano presagire lo sviluppo della patologia. “Se individuato in tempo, attraverso un percorso terapeutico personalizzato, il disturbo ossessivo-compulsivo si può completamente superare”, afferma Nardone. 

Il modello di apprendimento proposto dal provider Consulcesi di Massimo Tortorella, è basato sull’interattività e il gaming. Il corso è infatti ispirato alla nota serie televisiva ‘La Casa di Carta, in uscita in questi giorni.  Negoziare con un rapinatore per salvare degli ostaggi è la sfida proposta ai partecipanti, con l’aiuto di pazienti virtuali, per districarsi tra insidie e difficoltà dell’entrare in relazione utile con chi soffre del disturbo e riuscire ad aiutare sé stesso e gli altri a vivere meglio. Il corso è disponibile gratuitamente su piattaforma Consulcesi Club e dà 6 crediti utili a completare il triennio formativo in scadenza il 31 dicembre.  

Danno erariale, come difendersi dall’azione di rivalsa. La best practice di C&P e i consigli degli esperti.

Nel Webinar organizzato da Consulcesi & Partners informazioni e consigli sulla responsabilità erariale del sanitario 

Si apre con una case history di successo il nuovo webinar organizzato da Consulcesi & Partners. Dopo gli approfondimenti sulla responsabilità civile e penale, il network legale di Consulcesi affronta il tema della responsabilità erariale dei medici e degli operatori del settore sanitario.

Roma, 15 ott. – “Un chirurgo che lavora in una struttura pubblica del nord d’Italia, insieme a due suoi colleghi e ad un dirigente dell’azienda sanitaria, aveva ricevuto una richiesta di rimborso di circa 250 mila euro per un presunto episodio di malpractice. Il medico si è rivolto ai consulenti di Consulcesi & Partners che hanno immediatamente intuito che la richiesta di rivalsa da parte dell’azienda era erronea perché carente di una preventiva attività istruttoria, senza una richiesta di spiegazione ai diretti interessati e senza attendere l’esito della Consulenza Tecnica d’Ufficio disposta dal magistrato – introduce così il terzo webinar dal titolo “Questioni pratiche in tema di responsabilità erariale del sanitario” l’amministratore delegato di C&P, Simona Gori –  da questo i nostri legali, guidati dall’Avvocato Andrea Gangemi, hanno elaborato e attuato una strategia che ha accompagnato il chirurgo per tutto l’iter processuale, conclusosi con una lampante vittoria e con una sonora condanna della controparte alle spese legali”.

Questo è un caso che evidenzia come molto spesso le azioni per danno erariale siano del tutto infondate, eppure non sempre ci si riesce a difendere adeguatamente. Per questo risulta importante rivolgersi a dei professionisti per una assistenza legale fin dal primo preavviso perché, come spiega l’Avvocato Andrea Gangemi, “Questi casi sono piuttosto frequenti ed è bene affrontarli con professionalità e rigore”. 

L’Avvocato Gangemi, partendo dall’articolo 9 della Legge Gelli, spiega come la facoltà dell’azienda di transigere la controversia con il paziente non può prescindere dal coinvolgimento del medico interessato nella transazione. Tuttavia, il legale di Consulcesi sottolinea come nonostante la chiarezza normativa spesso il percorso processuale sia complesso. 

È bene, nel momento in cui si riceve un preavviso di rivalsa, attivarsi sin da subito con la propria compagnia assicurativa a fini cautelativi ed assumere immediatamente delle contromosse legali attraverso l’aiuto di un professionista. Molto spesso, infatti, l’azienda procede con poche indagini e poche valutazioni, senza conoscere nel dettaglio la realtà dei fatti – spiega Gangemi – mentre è bene che il professionista sanitario sia messo nelle migliori condizioni di illustrare sin da principio la propria posizione”. 

Far valere i propri diritti difensivi è fondamentale anche nel giudizio contabile, pretendendo di essere ascoltati anche dal Pubblico Ministero prima dell’apertura del processo davanti alla Corte dei Conti. Infatti, come sottolinea l’avvocato Gangemi, “Spesso le memorie, lo scritto e i documenti allegati non sono sufficienti a spiegare nel dettaglio ed in modo corretto i fatti. È bene, dunque, comparire di fronte al Pm per esprimere in modo diretto la propria versione che, ovviamente, deve essere in linea con la strategia difensiva concordata e attuata con il proprio legale”. 

Come emerso dal webinar, affidarsi subito ad un avvocato specializzato su queste tematiche è estremamente importante per far valere le proprie ragioni ed evitare di venir condannati a rimborsare pretestuose richieste economico inviate dalle Aziende Sanitarie.

Consulcesi & Partners di Massimo Tortorella, con la sua pluriennale esperienza, è sempre a disposizione di tutti gli operatori sanitari per assisterli in qualsiasi disputa per danno erariale, rispondendo gratuitamente a qualsiasi richiesta di consulenza sul tema sia attraverso i canali social che al numero verde 800.122.777

Covid: aumentano le denunce contro gli operatori sanitari: da Consulcesi una guida a supporto dei medici

Si è tenuto il primo di una serie di webinar dedicati alle cause per responsabilità professionale contro i medici. L’obiettivo di Consulcesi & Partner è quello di dare agli operatori sanitari indicazioni pratiche per affrontare al meglio le battaglie legali

“Affidatevi subito a un professionista specializzato”. È questo il primo consiglio che i legali di Consulcesi & Partners offrono agli operatori sanitari che si ritrovano a dover affrontare denunce e accuse da parte di pazienti insoddisfatti. Da quando è scoppiata l’emergenza Covid-19 i camici bianchi si ritrovano sempre più spesso al centro di querelle giuridiche. Proprio per questo C&P ha deciso di dare il via a una serie di webinar dedicati alla malpractice, il primo dei quali si è tenuto di recente e si è focalizzato sulla responsabilità penale. (Guarda il webinar) Guidati dall’esperienza dei partner C&P Anna Rodinò Toscano Avvocato Cassazionista Foro di Roma e di Giorgia Ciucci, Avvocato Foro di Roma che consigliano di rivolgersi immediatamente ad un legale specializzato per mettere in piedi la strategia difensiva.

“Si tratta di un’iniziativa che nasce su input dei nostri clienti, medici e operatori sanitari con cui abbiamo un dialogo quotidiano grazie alla natura digital for legal di Consulcesi & Partners”, spiega Simona Gori, Global General Manager Consulcesi. “Infatti, sempre più spesso riceviamo segnalazioni di operatori sanitari che ricevono denunce o richieste di risarcimento, e ci chiedono supporto e sostegno che, grazie ai nostri canali digital, forniamo in tempi rapidissimi e con grande soddisfazione per il mondo sanitario”, aggiunge.

“Il 95% delle cause per responsabilità professionale contro i medici – continua Gori – si risolve in una assoluzione. Ma l’investimento in termini di tempo, costi e reputazione rimane molto alto, da qui l’esigenza di una serie di indicazioni pratiche”, sottolinea Gori. 

Perché anche in casi in cui l’attività del professionista è stata ineccepibile la macchina giudiziaria si mette in moto e per disinnescarla occorre essere pronti, non solo affidandosi per la propria tutela a dei professionisti specializzati, ma anche ponendo in essere sin da subito le giuste attività di tutela che se non correttamente attivate, possono incidere negativamente sulla strategia difensiva, rischiando di pregiudicare l’esito finale dei procedimenti”.

C&P ha già costruito un team multilevel di professionisti e consulenti (avvocati, medici legali e consulenti legali assicurativi) per gestire ogni situazione. “Abbiamo seguito e continuiamo a seguire tantissimi clienti, fornendo consulenza ed assistenza competente ed immediata”, riferisce Gori. “Il nostro obiettivo è dare loro – aggiunge – risposte esaustive ed utili per gestire le loro problematiche di responsabilità sanitaria, e grazie a noi in tanti hanno già ottenuto assoluzioni penali, reiezioni di domande per danno erariale, ecc.”

Il ciclo inaugurato da C&P avrà cadenza mensile e ogni webinar affronterà uno specifico tema: dalla responsabilità penale a quella civile, fino alla responsabilità amministrativo-contabile, disciplinare e infine le tutele assicurative.

“A conclusione di questo ciclo, grazie al contributo dei nostri partner legali avremo fornito a agli operatori sanitari gli strumenti di difesa principali per affrontare in maniera corretta, ma anche serenità un’azione legale per malpractice”, conclude Gori.

Ufficio stampa Consulcesi & Partners di Massimo Tortorella

Paola Perrotta 380/4648501

Consulcesi: con l’estate cresce l’allarme turni massacranti, pronti a fare da “scudo” ai sanitari

Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Ferie negate e turni infiniti sono il prodotto di una carenza cronica di medici. Siamo aperti al dialogo con le istituzione, ma anche pronti a schierare la nostra massima potenza di fuoco in tribunale” 

Consulcesi: con l’estate cresce l’allarme turni massacranti, pronti a fare da “scudo” ai sanitari

Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Ferie negate e turni infiniti sono il prodotto di una carenza cronica di medici. Siamo aperti al dialogo con le istituzioni, ma anche pronti a schierare la nostra massima potenza di fuoco in tribunale”

Roma, xx giugno – Anche se l’estate deve ancora cominciare, sappiamo già che per moltissimi operatori sanitari sarà una stagione difficile da superare. Provati dalla pandemia, ai nostri camici bianchi aspettano settimane “calde”, sotto tutti i punti di vita. Infatti, a causa della carenza cronica di personale si prevedono giornate di lavoro no stop. Turni infiniti, anzi massacranti. Stanno infatti arrivando le prime segnalazioni a Consulcesi, network legale a sostegno degli operatori sanitari. “Possiamo già prevedere carenze nei Pronto Soccorso, solitamente più affollati in estate, ma anche di specialisti che, dopo aver rimandato per oltre un anno visite e interventi considerati non urgenti, ora si ritroveranno a dover recuperare tutto il pregresso”, dice Massimo Tortorella, presidente Consulcesi. “E’ anche già allarme medici di famiglia, i cui sostituti sono stati già ‘arruolati’ come vaccinatori oppure impegnati nelle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale”, aggiunge, riprendendo la denuncia fatta dalla segreteria regionale regionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) della Lombardia. La questione dei turni massacranti è un problema vecchio, che in tempi di pandemia diventa una bomba ad orologeria pronta esplodere. “Rischiamo che esploda nelle prossime settimane, quando agli operatori sanitari verranno rifiutate le ferie o quando verranno allungati i loro turni”; sottolinea Tortorella. “E’ inaccettabile e dobbiamo impedirlo, sia per il benessere dei nostri medici che dei cittadini che hanno diritto di ricevere cure in un ambiente sereno”, aggiunge, invitando le istituzioni ad aprire un dialogo sulla questione. In realtà, quello dei turni massacranti è un problema annoso. Già più di dieci anni fa l’Unione Europea ha bacchettato l’Italia per il mancato rispetto della direttiva 2003/88/CE che promuove il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori e che stabilisce un orario settimanale massimo di 48 ore, compreso lo straordinario, e un periodo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive. Pur recependo tale direttiva, dal 2008 al 2015 l’Italia ne ha vanificato gli effetti attraverso la Legge Finanziaria per il 2008. Il 25 novembre 2015 l’Italia si è infatti adeguata, ma solo formalmente, perché nei fatti le violazioni persistono. Per il periodo precedente a questa data è stato possibile chiedere il rimborso – oltre 80.000 euro per 6 anni di lavoro – sia nel caso in cui le ore lavorate in più non siano state pagate ma fatte rientrare dall’azienda nell’ambito dell’obiettivo di risultato, sia nel caso in cui siano invece state pagate.  Sono già tanti i medici e i sanitari che si sono rivolti al network legale di Consulcesi, che dal canto suo ha fatto partire le prima diffide, “Il nostro obiettivo principale è quello di arrivare un accordo prima di procedere a un conteziosi, ma siamo pronti a mettere in campo la nostra massima potenza di fuoco nel far rispettare quello che è un diritto di ogni lavoratore”, sottolinea Tortorella. 

A questo scopo Consulcesi mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita per avere informazioni sulla possibilità di intraprendere un’azione legale e tutelarsi tramite diffida per preservare i propri diritti, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it.

Reputazione online: per 9 medici su 10 è ‘cattiva’, a loro insaputa.

Consulcesi: “Diritto all’oblio previsto da Gdpr e Corte Ue”. Al via il servizio legale per la cancellazione contenuti critici

Esiste un altro ‘virus’ nemico dei medici e degli operatori sanitari che, anche se invisibile, li danneggia parecchio. È la reputazione professionale, si annida sul web e colpisce gran parte degli operatori della sanità. Ben 9 medici su 10, secondo una recente indagine. E tutto ad insaputa dei medici e dei sanitari stessi. La causa è dovuta al meccanismo stesso che regola il web, “un’enorme mole di informazioni immagazzinate su un determinato professionista, nutrite da recensioni degli utenti, da acquisizione di registri pubblici e dati inseriti in maniera più o meno consapevole dai medici stessi”. Internet comunica, ma non cancella ecco perché, molte volte, le informazioni vengono diffuse senza prima essere verificate.
Anche durante la pandemia, sono molti i medici che si sono trovati ad avere delle recensioni negative sul web, riportano i legali Consulcesi di Massimo Tortorella. In alcuni casi, addirittura, molti professionisti della sanità hanno visto apparire il proprio nome tra le notizie relative ad una causa legale in corso, notizie pubblicate dalla stampa prima della sentenza e mai rimosse anche a fronte di una assoluzione.
È proprio in virtù della difficoltà di mantenere un equilibrio tra privacy e diritto all’informazione che Consulcesi ha istituito il servizio legale “diritto all’oblio” per la rimozione di contenuti critici, falsi o scorretti che possano compromettere la professionalità dei camici bianchi.
Il diritto all’oblio è il diritto di una persona fisica, non giuridica, ad ottenere la deindicizzazione o la cancellazione di un link relativo alla notizia che la riguarda quando questa non riveste più interesse pubblico, soprattutto a causa del trascorrere del tempo. I dati personali possono essere infatti trattati solo per il tempo necessario a soddisfare lo scopo per il quale sono stati raccolti.
Il diritto all’oblio è previsto dall’articolo 17 del Regolamento UE 679/2016 (Gdpr) e nasce come evoluzione del principio sancito dalla sentenza della Corte di Giustizia europea del 13 maggio 2014. Il diritto all’oblio non è un diritto assoluto ma deve essere bilanciato con altri interessi in gioco, in particolare con il diritto all’informazione.
Dopo un’analisi gratuita dei contenuti, ed una attenta valutazione legale, il team di esperti elimina le notizie false, i commenti ingiuriosi, le informazioni lesive per l’immagine e i dati trattati illecitamente secondo la normativa vigente e il diritto all’oblio riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea.

Medici no vax sui social. Tortorella (Consulcesi): “La formazione è la chiave per scongiurare le derive antivacciniste

La best practice Consulcesi: il 30% dei medici ha già concluso nei primi tre mesi del 2021 i 50 crediti annuali grazie alla FAD

Roma, 14 aprile 2021 – “E’ pericolosa la deriva antiprofessionale di medici e operatori sanitari nei confronti della campagna vaccinale anti Covid-19 che sta richiedendo uno sforzo notevole di ASL e dei centri vaccinali. Per contrastare il fenomeno, mai come ora è necessario puntare sulla formazione dei medici e degli operatori sanitari prima di tutto e poi sulla informazione corretta e antibufale ai cittadini” commenta così il Presidente Consulcesi Massimo Tortorella, il caso dei medici operatori sanitari contrari alle misure intraprese dal Governo per accelerare l’iter vaccinale. Attraverso un gruppo privato di Facebook dal titolo “uniti per la nostra libertà e i nostri diritti” i camici bianchi stanno organizzando per il 21 aprile una protesta davanti il Palazzo Montecitorio contro l’obbligo vaccinale per operatori sanitari.

“Si può discutere su tempi e modalità di erogazione dei vaccini – riprende Tortorella – ma non si può mettere in discussione il più grande strumento messo a disposizione dalla scienza: i vaccini. Questo episodio conferma la necessità di diffondere una corretta, approfondita e aggiornata conoscenza sul Covid e i vaccini. Fortunatamente, questo caso rappresenta solo una piccola parte della categoria medico sanitaria che invece nella grande maggioranza si forma ed è desiderosa di conoscere.”

A dimostrazione di quanto la formazione risulti la carta vincente per superare ogni esitazione e proseguire sicuri verso la vaccinazione, oltre il 30% dei medici e operatori sanitari dei 100mila iscritti a Consulcesi Club hanno già concluso i 50 crediti previsti per l’anno in corso. Questo risultato, se da una parte conferma il bisogno di formazione di medici e operatori sanitari, dall’altra è la riprova dell’efficacia della formazione a distanza come modalità preferita dai camici bianchi.

Nell’ultimo anno, quasi la metà dei corsi è stata sul Covid-19 organizzati grazie alla consulenza di Guido Rasi, ex direttore Ema e ora direttore scientifico di Consulcesi Club. A piacere maggiormente è il corso su vaccini e varianti e le categorie che si formano di più sono infermieri, medici anestesisti e rianimazione, di medicina del lavoro e psichiatria.

Azione collettiva medici ex specializzandi: Stato condannato a pagare altri 7 milioni di euro

Il Tribunale di Roma (Sentenza n. 951/2021) accoglie il nuovo ricorso di Consulcesi: riconosciuto il diritto negato ad altri 259 medici per la violazione delle direttive Ue

Massimo Tortorella (presidente Consulcesi): «La pandemia non frena la giustizia. Andremo avanti finché ogni medico non riceverà ciò che gli spetta».

Una nuova sentenza dal Tribunale di Roma e un nuovo corposo rimborso ai medici che attendono da anni il compenso per il lavoro svolto durante la loro specializzazione tra il 1978 ed il 2006. Questa volta il network legale Consulcesi è riuscito a far destinare oltre 7 milioni di euro a 259 medici da troppo tempo in attesa di giustizia. «Considerata la situazione di stallo della questione in Parlamento, siamo contenti che la nostra battaglia vada avanti e continui a essere riconosciuta nei tribunali – commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. – Non ci fermeremo finché ogni medico non riceverà ciò che gli spetta. A questo punto non è solo una questione di giustizia – continua – ma di rispetto verso professionisti che, ora più che mai, stanno facendo enormi sacrifici per contrastare la pandemia». Quest’ultima sentenza del Tribunale di Roma (Sentenza n. 951/2021), la prima del 2021, arriva a seguito del lavoro tenace dei legali di Consulcesi che solo lo scorso anno ha consentito a quasi mille medici di ricevere rimborsi per un totale di ben 31 milioni di euro (sono invece già oltre 500 i milioni complessivamente riconosciuti ai medici tutelati da Consulcesi). Un enorme successo, un record rispetto al 2019, segno che Consulcesi non ha alcuna intenzione di mollare la presa. «Andremo avanti per sanare la disparità di trattamento che il nostro Paese ha riservato a un gran numero dei suoi medici rispetto a quanto hanno fatto gli altri Paesi europei», assicura Tortorella. «Tuttavia, continuiamo a essere aperti verso un eventuale accordo che consenta di chiudere una volta per tutte questa annosa questione. La nostra priorità rimane quella di garantire ai nostri medici che venga fatta giustizia e lo faremo in un modo o nell’altro», conclude il presidente di Consulcesi. Consulcesi ha messo a disposizione un servizio di consulenza gratuita per avere informazioni sulla possibilità di intraprendere un’azione legale, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it.

Con Covid-19 malati cronici in difficoltà, serve telemedicina. Da Consulcesi un corso e un ebook per formare i sanitari

Tortorella, AD Consulcesi: «Un medico su cinque non supera i corsi Ecm  su telemedicina»

Il 40% con una malattia cronica, il 20% con due o più patologie, hanno tra i 45 e gli 85 anni d’età. Sono i malati cronici in Italia, che non possono accedere alle strutture ospedaliere e ambulatoriali per via dell’emergenza da coronavirus. Il vortice Covid-19, infatti, ha accantonato tutte le altre patologie, posticipato o cancellato gli interventi e le visite di routine e diminuito gli interventi. Questi malati soffrono di scompenso cardiaco, diabete, patologie dermatologiche e reumatologiche. Per loro, la telemedicina è la risposta per evitare di aggravare una cartella clinica già compromessa. La questione è di estrema attualità, oggi l’ISS ha stilato un Rapporto con indicazioni per l’impiego della telemedicina. In Liguria, è stata presentata un’interrogazione rivolta al presidente Toti per predisporre le indicazioni per le Asl locali al fine di effettuazione delle attività di televisita e teleconsulto medico-sanitario per i malati cronici.

È importante avviare una cultura della telemedicina, oltre che ovviamente a dotare di infrastrutture adeguate le Asl e le sedi sanitarie. – ha dichiarato Andrea Tortorella, AD ConsulcesiLa conoscenza dei medici e degli operatori sanitari degli strumenti principali della medicina è ancora scarsa: un medico su cinque non supera il corso ECM attivo da un anno sulla piattaforma Consulcesi. 

La risposta è in questo e-book “E-Health il futuro dell’assistenza sanitaria” disponibile anche in modalità corso Ecm messo a punto da Consulcesi Club, in partnership con il Provider Sanità In-Formazione. Da sempre al fianco dei medici per offrire una formazione ECM all’avanguardia e di altissimo livello, Consulcesi ha voluto realizzare quest’opera rivolta tanto ai professionisti della Sanità quanto a chiunque voglia approfondire la tematica. Una lettura fondamentale per inquadrare l’importanza di un settore della sanità in costante evoluzione, comprendere quanto il suo sviluppo sia cruciale per un sempre maggiore efficientamento dei sistemi sanitari nazionali e quanto le moderne tecnologie – se accompagnate da un giusto approccio da parte del personale sanitario a ogni grado – possano influire in senso positivo sulla tutela della salute dei cittadini, a cominciare da coloro che vivono in aree remote e che hanno difficoltà a raggiungere anche i servizi di base.       Attraverso la lettura dell’e-book si approfondiscono qui tutti gli aspetti di un argomento complesso la cui conoscenza è fondamentale da un lato per capire a che punto è e quali elementi frenano il percorso di crescita intrapreso in questo settore dal sistema sanitario italiano, dall’altro individuare le minacce provenienti dal cyber spazio e che potenzialmente possono mettere a repentaglio tanto la funzionalità dei servizi innovativi offerti ad esempio dalla robotica, dall’Intelligenza Artificiale e dalla Telemedicina, quanto la tutela dei dati personali dei pazienti.

 “E-Health il futuro dell’assistenza sanitaria” il corso Ecm di Consulcesi Club fa parte di una collana dei corsi utili “ai tempi del coronavirus” disponibili sul sito www.consulcesi.com. 

Ufficio stampa 380 4648501

Boom allergie, da esperti consigli per non rovinarsi le vacanze

Consulcesi: pollini, insetti e alimenti, fondamentale proteggere i bambini e non confondere i sintomi allergici con quelli del Covid-19 o di banali dermatiti

Se il lockdown ha risparmiato agli italiani allergici i classici disturbi “primaverili”, grazie al calo dello smog e al periodo di “reclusione” in casa, questa estate è decisamente meno clemente. Tra pollini, insetti e particolari alimenti per gli allergici le ferie possono rivelarsi un incubo, soprattutto per i più sprovveduti. Per questo in vacanza, anche ad agosto e settembre, in valigia non devono mancare antistaminici, cortisonici in compresse o in pomata, e in casi particolari, pazienti a rischio anafilassi, anche un autoiniettore di adrenalina. Specialmente per chi parte con i bambini. Questo vale soprattutto in tempi di pandemia, quando un sintomo respiratorio legato a un’allergia può facilmente scatenare il panico ed essere confuso con un sintomo associato al Covid-19. A spiegarlo è Catello Romano, pediatra-allergologo e docente nel corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club sulla pneumo-allergologia pediatrica ai tempi del coronavirus. «E’ bene ricordare – spiega l’esperto – che i sintomi di infezione Covid-19 comprendono: rinite, tosse, febbre, dispnea grave, spossatezza, perdita di gusto e olfatto. Mentre i sintomi dell’allergia respiratoria comprendono rinite con starnuti, prurito al naso, gocciolamento nasale, naso chiuso, congiuntivite tosse secca, dispnea che si controlla con la terapia antiasmatica, perdita cronica di olfatto da poliposi nasale, prurito rinofarningeo e non è prevista la febbre». Questa confusione può nascere soprattutto perché spesso si ignora che in estate sono molto frequenti le allergie da polline. “In estate circolano diversi tipi di polline, dalla parietaria alle graminacee fino all’ambrosia, quest’ultima presente soprattutto a Nord Italia”, dice Catello Romano. Mare e montagna, dunque, per quanto possano fare bene soprattutto ai più piccoli non sono una garanzia di protezione. «Per questo anche con il caldo non bisogna interrompere la terapia anti-allergica iniziata in primavera, sempre sotto stretto controllo medico», sottolinea Romano.

L’estate è poi la stagione in cui si passa molto tempo all’aperto con il rischio di fare brutti incontri. «Proprio in questo periodo aumentano i casi di allergie per puntura di imenottero», conferma Romano. «Punture di api, vespe e calabroni possono essere responsabili di reazioni anche gravi: si va infatti da reazioni locali, come gonfiore e dolore, fino a reazioni più estese o addirittura allo shock anafilattico», aggiunge. Per chi scopre di avere questo tipo di allergia dopo una puntura e nota una reazione locale è bene che si rivolga a uno specialista che può valutare un trattamento con immunoterapia allergene specifica e prescrivere un autoniettore di adrenalina con cui intervenire tempestivamente in caso di anafilassi. In caso di reazioni più gravi bisogna subito raggiungere il pronto soccorso più vicino. Chi invece sa di essere allergico deve avere sempre in valigia un autoiniettore. Dal punto di vista alimentare, le insidie allergiche in estate possono celarsi dietro gustosi cibi: fragole, ciliegie, albicocche, pesche, anguria e frutta secca (gelati a nocciola, granite di mandorle, granelle dei gelati, ecc.). Ma anche pesce crudo e frutti di mare. «Bisogna fare molta attenzione a questi alimenti e in caso di prima reazione rivolgersi allo specialista», dice Romano.

Per i più piccoli può capitare di frequente di confondere una reazione cutanea con un allergia. «In questa stagione possono essere molto comuni le dermatiti da contatto, come quelle scatenate dalla sabbia, o anche semplicemente dermatiti dovute al sudore», spiega Giuseppe Mele, pediatra e presidente Paidoss. «Non sono allergie, ma ai genitori raccomando di fare molta attenzione ed eventualmente rivolgersi al proprio pediatra», aggiunge. Il nemico numero uno in estate per i bambini rimane comunque il “troppo Sole”. “In questo periodo sono molto frequenti gli eritemi solari”, conferma Mele.  «Per prevenirli – evitando così anche un pericoloso accumulo di radiazioni, che in futuro possono aumentare il rischio di sviluppare un tumore della pelle – è bene utilizzare sempre una protezione adeguata, una lozione con un fattore protettivo SPF 50+», aggiunge. Per il resto gli esperti raccomandano tante attività all’aria aperta, specialmente dopo il passato periodo di “reclusione forzata” dovuta al lockdown. «Vanno bene sia mare che montagna, purché si lasci finalmente libero sfogo ai bambini», conclude Mele.

Consulcesi Tech: Blockchain e Finanza decentralizzata per superare la crisi post COVID – 19

Fintoken Act, provvedimento diventato legge anche in Albania, in scia con quanto già deciso a Malta e in Francia, è realtà. Grazie a questo strumento normativo, si è resa concreta la creazione di un ecosistema finanziario e dematerializzato, in grado di aprire la strada a nuovi business via blockchain e che rappresenti una tutela giuridica per gli investitori. L’entrata in vigore della legge Fintoken Act permette anche all’Italia di comprendere l’importanza del fintech per superare la crisi. Gianluigi Pacini Battaglia, Amministratore Delegato di Consulcesi Tech, ha sottolineato che “la Blockchain Economy e la Finanza decentralizzata possono diventare grandi protagoniste della ripresa economica, in questo momento di crisi post pandemia”, riconoscendo nella “trasparenza, decentralizzazione e rapidità di esecuzione” le parole chiave e le soluzioni adeguate “ricercate dalle imprese per attraversare il momento attuale”. A tal proposito, ancora l’Amministratore Delegato di Consulcesi Tech Gianluigi Pacini Battaglia, ha citato l’esempio di Malta che, dopo aver approvato il Virtual Financial Assets Act, secondo l’opinione del Fondo Monetario Internazionale, potrebbe subire “una decrescita del Pil inferiore tra tutti gli Stati europei”. Fintoken Act rappresenta uno dei primi strumenti normativi di respiro europeo, in grado di regolare l’ambito delle applicazioni della tecnologia blockchain e sostenere gli operatori e la finanza decentralizzata (DeFi) nei mercati tradizionali. Tutti gli operatori che porranno la sede operativa della propria attività nei Paesi aderenti al Fintoken Act potranno godere dei vantaggi che derivano dalla sua applicazione. Le misure contenute all’interno del Fintoken Act assicurano, infatti, l’applicazione di regole chiare per gli imprenditori; inoltre, questi ultimi potranno contare su tempi di approvazione snelli e più brevi da parte delle autorità (60 giorni al massimo in Albania, ad esempio). La possibilità di creare un ecosistema integrato e disciplinato risulta essere anche un’adeguata risposta a chi non guarda con favore alle criptovalute in tema alla lotta contro il riciclaggio. Infatti, il provvedimento Fintoken Act prevede anche l’introduzione di una particolare categorizzazione delle tipologie di Token, distinguendo tra: digital utility token, digital payment token, digital security token e digital asset token. In questo modo, si procederà con la risoluzione della situazione degli hybrid token. 

Stando ai dati diffusi da un white paper della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), sempre più operatori hanno messo in pratica e fruiscono della Distributed Ledger Technology (DLT), ricacandone vantaggi e benefici. Infatti, le statistiche affermano come tra il 2015 e il 2017 le società che hanno puntato sulla Blockchain abbiano ottenuto guadagni rilevanti, da 1,6 miliardi di dollari a 27,3 miliardi di dollari nel biennio 2017-2018. E, sempre in questo arco di tempo, sono aumentate anche le richieste di brevetti sui progetti, passando da 648 a 1441 nello stesso periodo. Pertanto, Consulcesi Tech esorta le autorità nazionali, perché il modello del Fintoken Act diventi di ispirazione; in questo modo, i nuovi business basati su blockchain e digital asset potrebbero diventare centrali per le istituzioni italiane. Soprattutto in questo periodo post – pandemia, l’Italia avverte la necessità di un rinnovamento tecnologico. Infatti, la tecnologia Blockchain, grazie a registri sicuri e certificati, permetterebbe all’Italia di godere di importanti garanzie e sicurezze, contando sull’innovazione per tornare a calcare i mercati con maggiore autorità e autorevolezza.