“Covid-19, il virus della paura”: il docufilm per imparare dalla pandemia

“Chissà se riusciremo ad imparare qualcosa da tutto questo?”. Si chiude con questo interrogativo, mentre un uomo attaccato ad un respiratore muore, il trailer del docufilm ‘Covid-19 – il virus della paura’. Girato poco prima del lockdown su iniziativa di Consulcesi, patrocinato dal ministero della Salute e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, la pellicola ha un triplice obiettivo: oltre a celebrare i medici eroi e tutti i professionisti sanitari, offre loro un innovativo strumento formativo e dà al grande pubblico una rielaborazione accurata di quanto accaduto, smontando fake news e teorie antiscientifiche. Per non dimenticare e per imparare dagli errori.

Il docufilm (firmato dal regista Christian Marazziti e dall’autrice e produttore esecutivo Manuela Jael Procaccia) è disponibile dal 22 giugno sul sito www.covid-19virusdellapaura.com per tutti i professionisti sanitari. Una versione leggermente adattata al grande pubblico sarà inoltre destinata ai principali festival cinematografici e alle maggiori piattaforme di distribuzione on demand.

La pellicola ripercorre in 80 minuti i momenti principali della pandemia con le sue peculiarità e i risvolti psicosociali: il discorso del premier Conte del 4 marzo, la chiusura delle frontiere, il blocco delle attività produttive, scolastiche e ricreative. Il film (montaggio a cura di Christian Lombardi e musiche di Stefano Switala e Gianluca Pischedda) racconta i sentimenti degli italiani: la paura dell’ignoto che sfocia in comportamenti di discriminazione verso un nemico immaginario. La stessa paura che alimenta ipocondria e psicosi, responsabile del proliferare di bufale e fake news. A questa, si contrappone il polo positivo della conoscenza e del metodo scientifico.

Il docufilm e il relativo corso Fad, così come il libro da cui trae ispirazione, sono firmati da un virologo, Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive al policlinico Tor Vergata di Roma, e dallo psico-terapeuta Giorgio Nardone (Centro Terapia Strategica), che analizzano la pandemia cogliendo i due principali aspetti: come affrontare il virus e come gestire le conseguenze sulla psiche umana. Ad arricchire i contenuti numerosi contributi come quello di Giuseppe Ippolito, direttore Scientifico dell’Inmi Spallanzani di Roma e di Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità. Obiettivo del progetto, che oltre al film è composto appunto da 11 corsi Ecm e da un ebook, è rispondere all’esigenza formativa dettata dall’emergenza sanitaria, approfondendo gli aspetti psicologici legati alla paura del contagio.

“Dalla pandemia – spiega Massimo Tortorella, presidente Consulcesi – abbiamo imparato che il metodo scientifico e la diffusione della conoscenza sono le più importanti armi di difesa che abbiamo contro un’emergenza sanitaria. Da qui è nata l’idea di creare un percorso formativo ad hoc per professionisti sanitari sul Covid-19: una collana di corsi Ecm, un libro-ebook e un docufilm in grado di offrire un’esperienza appassionante e coinvolgente. Il nostro obiettivo è quello di esportare il modello italiano che abbiamo creato a livello internazionale con cinema, scienza e tecnologia per formare e aggiornare gli operatori sanitari”.

Anche il ministro della Salute Roberto Speranza plaude all’iniziativa di Consulcesi: “La pandemia ha cambiato tutti i paradigmi, ma con un obiettivo: ridare centralità alla sanità. In tal senso, la formazione e l’aggiornamento continuo sono le solide basi da cui partire per costruire un nuovo Ssn”. Un’emergenza sanitaria che “ci ha ricordato che le infezioni non hanno frontiere”, commenta Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani, e che secondo Ranieri Guerra dell’Oms “ci ha insegnato che il mondo è interconnesso e che abbiamo bisogno di tutti – governi, individui e comunità – per vincere quella che è la sfida del secolo”.

Secondo Andreoni, “dalla pandemia abbiamo imparato che i nostri ospedali non sono pronti e che abbiamo una scarsa educazione alla sanità pubblica”. Per Nardone, infine, l’emergenza Covid-19 è stata anche un’opportunità per esplorare nuove forme di comunicazione medico-paziente: “La necessità di dover rispondere ai bisogni dei pazienti, unita all’impossibilità di incontrarli fisicamente, ci ha ‘costretto’ a imparare a usare nuovi strumenti e nuove forme comunicative che si sono rivelate efficaci quanto le tradizionali”, conclude.

Il docufilm e l’ebook saranno presto disponibili anche in lingua inglese. La collana di corsi Ecm è fruibile sulla piattaforma www.covid-19virusdellapaura.com. Il progetto ha il sostegno non condizionato di Intesa Sanpaolo. Il ministero della Salute e Simit (Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali) patrocinano l’evento di lancio. Per info sul progetto: https://covid-19virusdellapaura.com.