Consulcesi, il presidente lancia l’allarme: “Scorta per medici e operatori sanitari?”

Massimo Tortorella, presidente del pool legale Consulcesi, autentico punto di riferimento per medici e personale sanitario, lancia l’allarme: “Videocamere sulle ambulanze, rafforzamento dei presidi di vigilanza e sicurezza nei Pronto soccorso, manca solo di predisporre un servizio di scorta per il personale sanitario. Dobbiamo arrivare a questo?”. Il monito del presidente Massimo Tortorella prende spunto dai numeri fatti registrare da Telefono Rosso, il servizio messo a disposizione di medici ed operatori sanitari da parte del pool Consulcesi. Attraverso Telefono Rosso, infatti, i colletti bianchi possono trovare un punto di sfogo, dove denunciare gli episodi di violenza subiti tra le corsie degli ospedali. Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, afferma che eventi di aggressioni e violenze nei confronti del personale medico – sanitario sembrano realizzarsi in misura maggiore in Campania, nella zona del napoletano, perché i riflettori si sono accessi su queste realtà negli ultimi giorni. Però, il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, ha evidenziato come quello della violenza nei confronti di medici e personale sanitario “sia un fenomeno molto più ampio e diffuso perché purtroppo molti casi non vengono denunciati per vergogna, rassegnazione e anche per il timore di ritorsioni”. Gli sfoghi raccolti da Telefono Rosso mettono in evidenza la situazione drammatica in cui versano medici, operatori e personale sanitario. Categoria professionale che avverte la mancanza di tutela e protezione per l’incolumità personale nell’espletamento quotidiano della professione. Il Presidente dell’équipe legale Consulcesi Massimo Tortorella ha applaudito alle parole di solidarietà espresse dalle istituzioni politiche della Campania, ma è consapevole che “ non bastano i buoni propositi per contrastare quello che è diventato un vero e proprio allarme sociale”. Massimo Tortorella, a capo del pool legale Consulcesi, sottolinea lo stato di paura in cui vivono medici ed operatori sanitari, per cui avverte la reale necessità di “agire tempestivamente per garantire sicurezza e tutela al personale sanitario quotidianamente impegnato a servizio della comunità”. L’associazione Consulcesi evidenzia come sia necessario fermare l’emergenza aggressioni all’interno degli ambienti ospedalieri. L’attività deve passare non solo attraverso il numero verde 800620525 di Telefono Rosso, servizio di pronto soccorso dove Consulcesi offre consulenza legale gratuita alle vittime di aggressioni, ma anche attraverso l’adeguata formazione delle risorse umane che lavorano nel contesto ospedaliero. Formazione che sostenga il personale medico e sanitario a gestire le situazioni di pericolo e permetta di ricostruire un’armoniosa relazione tra medico e paziente. Accanto all’iniziativa Telefono Rosso, Consulcesi ha proposto l’istituzione dell’Arbitrato della Salute, una sorta di camera di conciliazione, che ha come obiettivo avvicinare pazienti, medici e personale sanitario e stemperare le eventuali tensioni che potrebbero crearsi. Infatti, i numeri parlano del 90% di denunce che vedono coinvolti medici e personale sanitario e che, nella maggior parte dei casi, si risolvono nel nulla. Nonostante l’esito favorevole, però, l’eccesso di denunce provoca un incremento del ricorso alla medicina difensiva, un danno per le casse dello stato e una mancata serenità nella classe medica, elevando il rischio clinico e mettendo a dura prova la relazione medico – paziente. Il presidente dell’équipe legale Consulcesi Massimo Tortorella ha concluso sottolineando quanto sia importante “generare un sistema virtuoso”, evitando tensioni tra pazienti e classe medica, auspicando la veloce realizzazione dell’Arbitrato della Salute. Infatti, Massimo Tortorella, a capo del team legale Consulcesi e punto di riferimento per medici e operatori sanitari, si è detto aperto “a mettere a disposizione il nostro know-how, dare il nostro contributo insieme a tutte le parti in causa, comprese le associazioni che rappresentano i pazienti”. Nel frattempo, cliccando sul link https://www.change.org/p/subito-il-tribunale-della-salute-basta-contrapposizioni-tra-medici-e-pazienti si può aderire all’iniziativa finalizzata a fermare l’ostilità nel rapporto medico – paziente e ad incoraggiare l’istituzione del Tribunale della Salute. Al momento, le adesioni hanno superato le 20000 firme.

Proroga Ecm: da Consulcesi il vademecum per evitare sanzioni

Dopo la decisione della Commissione Nazionale per l’Educazione Continua in Medicina di concedere un altro anno per assolvere all’obbligo formativo ecco tutto quello che c’è da sapere ed i principali rischi che corre chi non sarà in regola entro il 31 dicembre 2020.

Dopo la proroga arriveranno le sanzioni, come è stato annunciato e sarà dunque importante mettersi in regola ed evitare di correre rischi determinanti per la propria attività professionale. Consulcesi, realtà di riferimento nella tutela legale e nella formazione per oltre 100mila medici, ha stilato una guida per affrontare l’anno di proroga concesso dalla Commissione Nazionale Ecm a tutti gli operatori sanitari che avranno tempo fino al 31 dicembre 2020 per completare il fabbisogno formativo di 150 crediti relativi al triennio 2017-2019. Questa decisione, presa sulla scia di una forte pressione mediatica legata ai ritardi di una larga fetta di professionisti, e anche per arrivare ad una riforma del sistema formativo.  

«La nuova fase dell’Ecm prevede molte novità – ha dichiarato il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella – e si sta lavorando per valorizzare al massimo la formazione per lo svolgimento dell’attività professionale. L’Educazione Continua in Medicina (Ecm), avviata nel 2002 con il DLgs 502/1992 ha rappresentato un forte messaggio nel mondo della sanità ma ha trovato difficoltà di applicazione: per questo sono in corso modifiche e integrazioni e si è resa necessaria anche una nuova proroga dopo quella già concessa nel precedente triennio. Rispondendo alle sollecitazioni dei medici che rappresentiamo abbiamo preparato una guida per orientarsi ed evitare spiacevoli sorprese e a disposizione degli operatori sanitari. A loro disposizione ci sono comunque oltre 200 corsi Fad con elevati contenuti scientifici e che grazie alle più avanzate tecnologie, come la realtà aumentata, consentono di elevare la qualità delle proprie competenze con metodologie maggiormente performanti». 

Ecco quindi un’agenda delle novità e delle procedure da tenere a mente per una corretta formazione. Per ulteriori informazioni e chiarimenti sulla proroga i consulenti Consulcesi sono a disposizione sia in chat su www.consulcesi.it sia al numero verde 800.122.777.

Come funziona la proroga. La Commissione Ecm ha concesso un anno di tempo in più ai professionisti sanitari per mettersi in regola con l’obbligo dell’aggiornamento continuo. Intanto, dal primo gennaio è iniziato il nuovo triennio 2020-2022, per il quale è previsto un obbligo pari a 150 crediti Ecm da acquisire tramite la frequenza di convegni, congressi, corsi siano essi residenziali o a distanza (Fad) e anche attraverso l’autoformazione. 

Niente riduzioni per chi si avvale della proroga. I professionisti non in regola con l’obbligo formativo hanno quindi un anno di tempo per recuperare i crediti mancanti. Ma a coloro che approfitteranno della proroga «non si applicano le riduzioni previste dal Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario al paragrafo 1.1, punti 1 e 2». Le riduzioni citate nella delibera prevedono uno sconto pari a 30 crediti per i professionisti che nel triennio 2014-2016 avevano maturato tra i 121 e i 150 crediti e pari a 15 crediti per coloro che ne avevano maturati tra 80 e 120. Se tali riduzioni non possono essere applicate, allora, i medici e i professionisti sanitari che non hanno completato l’obbligo entro il 31 dicembre 2019 dovranno seguire un numero maggiore di corsi.

In altre parole, ad un professionista che nel triennio 2014-2016 ha acquisito 100 crediti, nel triennio 2017-2019 sarebbero stati sufficienti 135 crediti (al netto di ulteriori riduzioni) per essere in regola con l’obbligo. Se, tuttavia, al 31 dicembre 2019 ha acquisito meno di 135 crediti, ha ora un anno di tempo per raggiungere non più un totale di 135 crediti, ma di 150. Perde quindi il ‘premio’ ottenuto per aver acquisito un numero considerevole di crediti nel triennio precedente.

Cosa succede l’anno prossimo. La Commissione Ecm si è ad oggi mostrata comprensiva nei confronti dei professionisti che non completano i crediti. Ma non sarà possibile continuare a pensare a proroghe o a dilazioni. Gli ordini professionali competenti hanno già annunciato l’applicazione delle sanzioni che sono previste al termine di questo ultimo anno di proroga.

Cosa effettivamente rischia chi evade l’obbligo ECM? Ecco formulate alcune realistiche ipotesi: 

  1. ACCREDITAMENTI SANITARI: Chi lavora da dipendente o da titolare in ambito privato non può dimostrare di aver assolto l’obbligo annuale e di conseguenza mette a rischio la propria o altrui azienda. 
  2. CERTIFICAZIONI PER LA QUALITÀ: Le istituzioni sanitarie private più qualificate sono in genere certificate per la Qualità da Istituti nazionali ad hoc. Tali istituti metteranno a verbale questa “non conformità” rimettendo in discussione il rinnovo annuale della Certificazione della Qualità. 
  3. CAUSE RISARCITORIE: In una causa di risarcimento per colpa il professionista finirebbe per soccombere in tribunale in quanto il collegio giudicante non può che dare torto a chi compie un illecito disciplinare nel corso dell’attività. 
  4. PREMI ASSICURATIVI: Le società Assicuratrici controlleranno la formazione ECM e saranno certamente pronte al momento del rinnovo ad elevare i premi annuali a coloro che non dimostreranno di essere in regola con l’aggiornamento. 
  5. MANCATO RISARCIMENTO: Le società Assicuratrici non copriranno il danno causato dal professionista evasore nell’esercizio professionale in quanto lo stesso non si troverebbe in regola con quanto prescritto dalla legge. 
  6. CAUSE PENALI: Nelle cause per risarcimento gli avvocati di parte avversa indagheranno e non perderanno occasione per mettere in discussione le capacità di quei professionisti che non sono correttamente aggiornati a norma di legge. 
  7. SANZIONI DALL’ORDINE: A prevedere sanzioni per chi non si aggiorna sono la legge Lorenzin 3/2018, e prima ancora il decreto legislativo 138 del 2011 che parla di “illecito disciplinare”. Il caso di Aosta rappresenta in assoluto la prima sospensione inflitta ad un medico in Italia.

L’ ordinamento professionale disciplina le sanzioni previste nell’art. 40 del D.P.R. 221/50:  

• l’avvertimento, che consiste nel diffidare il colpevole a non ricadere nella mancanza commessa; 

• la censura, che è una dichiarazione di biasimo per la mancanza commessa; 

• la sospensione dall’esercizio della professione per la durata da uno a sei mesi, salvo quanto è stabilito dal successivo art. 43; 

• la radiazione dall’Albo

Questo, per quanto riguarda l’aggiornamento e formazione professionale permanente, è stabilito all’articolo 19 del Codice di Deontologia Medica della FNOMCeO.

I punti chiave della riforma. Da comunicato AGENAS di ottobre 2019, l’Educazione continua in medicina dal 1 gennaio 2020 è diventata obbligatoria anche per tutte le professioni sanitarie aventi ordini di categoria. Tra le altre novità, anche l’inserimento della formazione sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella gestione del dolore tra le tematiche di interesse nazionale, con relativo bonus di crediti, e l’accreditamento dei percorsi multidisciplinari di sperimentazione clinica dei medicinali, nei quali sia data rilevanza alla medicina di genere e all’età pediatrica.

Come gestire i crediti Ecm. La registrazione dei crediti acquisiti può essere effettuata o tramite gli Ordini provinciali o registrandosi al portale Co.Ge.A.P.S. all’indirizzo http://application. cogeaps.it/cogeaps/login.ot. È possibile effettuare lo spostamento dei crediti ECM conseguiti nel 2020 nel triennio 2017-2019 andando nella propria Area Riservata, nella sezione Dettagli professionisti. Cliccando sulla voce “Spostamento crediti” e nella schermata successiva su “Gestione spostamento crediti”, apparirà una voce scritta in rosso, che dovrà essere a sua volta selezionata: “Dal 2020 al triennio 2017-2019”.

Il triennio 2020-2022. Va inoltre ricordato che il 1 gennaio è comunque iniziato il triennio 2020-2022, durante il quale andranno acquisiti 150 crediti – «fatte salve le decisioni della Commissione nazionale in materia di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni» – distinti da quelli utilizzati per completare l’obbligo del triennio scorso. In questo anno si chiede ai professionisti di sanare la propria posizione formativa degli anni precedenti ma anche di iniziare a pensare al nuovo periodo formativo. Sarà quindi il professionista a decidere se destinare i crediti acquisiti nel corso di quest’anno ai trienni precedenti o al 2020-2022, spostandoli sul portale del Co.Ge.A.P.S.

Terremoto Albania, onlus italiane in campo con medici e fondi

Consulcesi e Sanità di frontiera offrono soccorso e tendopoli 

Concreta partecipazione italiana e gara di solidarietà per la popolazione albanese colpita dal terremoto del 26 novembre in Albania. Le onlus Consulcesi e Sanità di Frontiera, con il supporto del Polo universitario di Tor Vergata, hanno predisposto fin dalle prime ore del sisma un presidio medico-sanitario per aiutare gli operatori locali nelle operazioni di soccorso. Consulcesi, società internazionale che si occupa di assistenza legale e formazione de medici oltre ad avere una sua onlus no profit, ha una sede a Tirana con oltre 400 dipendenti, alcuni dei quali duramente colpiti dal sisma. “Sono in contatto con le istituzioni albanesi, ieri ho incontrato il primo ministro Edi Rama e ho offerto sostegno per avviare un rapido ritorno alla normalità”, dice in una nota Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, “ci siamo messi a disposizione con medici e fondi, oltre che con il nostro personale in Albania per il supporto logistico nelle zone terremotate, e reso disponibile il nostro numero verde 800.122.777”. “Con l’unità mobile prestiamo attività di soccorso nelle zone periferiche attraverso prime visite e facilitando la connessione dei pazienti con gli ospedali più vicini”, spiega Francesco Aureli, presidente di Sanità di Frontiera, “per aiutare chi è rimasto senza casa, ci siamo attrezzati con tendopoli per una prima accoglienza. Il nostro è anche un impegno a medio e lungo termine, vogliamo dare un sostegno psicologico alle popolazioni più colpite”, ha concluso. Aureli si trova a Thumane, alla periferia di Durazzo, che con 24 morti è una delle zone che ha registrato più danni. Tra le iniziative di solidarietà anche la decisione condivisa dei dipendenti di Consulcesi di annullare l’usuale festa natalizia ed impiegare quello che sarebbe stato il costo per la popolazione. Le due onlus hanno attivato anche una raccolta fondi per sostenere le spese e portare avanti i progetti di solidarietà. La raccolta è aperta fino al 15 gennaio sulla piattaforma Rete del dono. 

Medici ignoranti? Le accuse mediatiche di scarso aggiornamento accendono la discussione

«Medici ignoranti? Un’accusa da rinviare al mittente senza se e senza ma». A parlare non è un medico ma il ministro della Salute Roberto Speranza, che istituzionalmente ha un ruolo “terzo” tra camici e cittadini. Alla presentazione del rapporto Pit Salute il Ministro commenta un servizio del settimanale Panorama dal titolo “i medici ignoranti danneggiano anche te” con i dati sulla formazione continua. Dati poco edificanti ma vecchi: nel triennio 2014-2016 era in regola con il fabbisogno dei crediti solo il 54% degli iscritti all’Albo, e in particolare le donne medico (60%). L’inchiesta conferma peraltro come altre professioni – infermieri, veterinari – avessero tassi di copertura del fabbisogno formativo ancora inferiori, pari a un terzo. A questo punto, la bordata. Visto che a dover verificare il raggiungimento dei crediti e a punire chi non si aggiorna ai sensi di legge sono gli Ordini, e che sono composti da medici che dovrebbero giudicare i loro colleghi, perché non creare un organismo indipendente preposto alla verifica dell’effettivo conseguimento dei crediti con potestà di punire chi non è in regola? 

In realtà, oltre alle sanzioni dall’avvertimento alla radiazione, il medico che non si aggiorna è più vulnerabile nei contenziosi per responsabilità, basati molto sull’uso di linee guida. E soprattutto, come spiega Massimo Tortorella, presidente del pool di avvocati Consulcesi, rischia la mancata copertura assicurativa. «Per alcuni tipi di polizza il diritto di rivalsa può essere esercitato nei confronti dell’assicurato qualora l’esercente la professione sanitaria non abbia regolarmente assolto l’obbligo formativo e di aggiornamento. Quanto riporta Panorama va a soffiare su quel clima di odio che si respira tra le corsie degli Ospedali di tutta Italia. Che sarebbe scoppiata la bomba dei crediti Ecm – aggiunge poi Tortorella – l’avevamo anticipato in una lettera chiusa al ministro della Salute Roberto Speranza e agli Ordini Professionali. Ora, mi auguro che arrivi un chiaro messaggio di rispettare l’obbligo formativo di tutti i Presidenti degli Ordini in vista della scadenza del triennio il 31 dicembre 2019». In Finanziaria, c’è da aggiungere, era stato prima proposto e poi stralciato un emendamento per conferire i compiti di controllo dei crediti- fin qui affidati al Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie – all’Agenas, agenzia del ministero della Salute al momento alle prese con la difficile successione al DG Nicola Bevere. In effetti, se non fosse che è l’Ordine l’ente preposto alla tutela del cittadino, il Ministero è uno dei possibili organismi “terzi” alternativi per dire la sua su come andrebbe giudicato chi non si aggiorna. Ma il ministro Speranza non ha esitazioni.

«Abbiamo professionisti di grande qualità, i medici di questo paese sono purtroppo i peggio pagati in giro per l’Europa, guai ad avere un atteggiamento sbagliato verso di loro». Quanto alla formazione continua, «abbiamo una commissione ad hoc, e su questo dobbiamo continuare ad investire. Le sfide dell’informazione nel comparto salute sono per una sempre maggiore qualità, lavorerò su questo punto, sulla formazione di tutto il personale sanitario». In serata arriva la presa di posizione del presidente Fnomceo Filippo Anelli, diretto interessato alla provocazione. «Nel grande patto tra tutti gli attori della sanità – Ordini, Sindacati, imprese, Associazioni dei pazienti e dei cittadini – auspicato dal ministro Speranza per porre fine alla stagione dei tagli vogliamo esserci anche affinché si riconosca il ruolo delle professioni sanitarie a tutela del diritto alla salute. Crediamo nella qualità della Professione e dunque nella formazione, che ne è presupposto fondamentale. Non parliamo certo di ‘formazione a punti’, quella che si misura solo con i numeri, per adempiere a un obbligo formale, senza valutarne la coerenza con gli obiettivi professionali, ma di quel costante, quotidiano e prezioso aggiornamento delle competenze che ogni giorno consente ai medici di risolvere i problemi dei cittadini». 

I Bitcoin finiscono nei cesti di Natale aziendali: Il Gruppo Consulcesi è il primo in Europa

Il Presidente Massimo Tortorella racconta l’iniziativa: «Al posto di panettone e spumante, un device già predisposto per operare sul mercato delle criptovalute. Crediamo in questa svolta epocale e per questo ho coinvolto in prima persona chi dovrà guidare il cambiamento»

Altro che panettone e spumante. Bitcoin ed Ethereum sono solo alcune delle criptovalute più popolari del momento e sono destinate a segnare una svolta anche nei regali di Natale. Come è accaduto – in una iniziativa che non ha ancora eguali – a Consulcesi, realtà leader nei servizi e nell’assistenza legale al mondo medico-sanitario, da sempre proiettata al futuro. In occasione dell’ormai consueto brindisi che precede le festività, con in collegamento tutte le sedi internazionali del Gruppo, il Presidente Massimo Tortorella ha voluto fare un regalo speciale ai suoi manager.

«Siamo stati tra i primi – ha affermato il Presidente Tortorella – a credere nel web per portare i nostri servizi nei pc e sugli smartphone dei nostri oltre 100mila clienti medici e questo ci ha permesso di centrare obiettivi sotto gli occhi di tutti. Ora guardiamo con grande interesse e attenzione al mondo delle digital currency, convinti che al pari di internet possano segnare una nuova era. Mentre stiamo già predisponendo la nostra realtà per essere pienamente operativa nel mondo e-coin, abbiamo coinvolto tutti i nostri manager affinché possano guidare in prima persona questo epocale cambiamento».

Proprio per questo, al posto, appunto, del classico cesto natalizio, i dirigenti di Consulcesi hanno ricevuto un device già predisposto per operare sul mercato delle criptovalute donato personalmente da Massimo Tortorella. «La crescita del nostro Gruppo, che ad oggi si compone di oltre mille dipendenti, in questi anni è stata soprattutto frutto della straordinaria partecipazione di ognuno di loro. Ho pensato che il coinvolgimento diretto del management potesse rappresentare in questo decisivo momento un ulteriore stimolo a vincere la nuova sfida che ci accingiamo ad affrontare. E questo –anticipa il Presidente di Consulcesi – è soltanto il primo passo: presto annunceremo nuove forme e modalità di incentivi che, a vario livello, coinvolgeranno tutti coloro che lavorano con noi, precorrendo il futuro come siamo abituati a fare».

Consulcesi cos’è: per saperne di più!

Consulcesi cos’è

La Consulcesi è una delle maggiori realtà in campo medico, sia in Italia che in Europa. Il suo fondatore e CEO, l’imprenditore Massimo Tortorella, è non solo un professionista in ambito legale preparato ed affidabile, ma grazie anche alle sue innegabili doti imprenditoriali, è riuscito a creare un vero e proprio punto di riferimento per il mondo sanitario. 100mila iscritti, 1 milione di utenti su internet che visitano il sito e le varie piattaforme legate alla Consulcesi, migliaia di medici e personale sanitario che si avvalgono dei suoi servizi anche per comunicare coi propri pazienti. Sono solo alcuni numeri che lasciano però trasparire la forza di Consulcesi. Dal sito si può leggere questa incisiva dichiarazione dell’imprenditore Tortorella rivolta agli iscritti: “Un ringraziamento speciale perché solo grazie a voi e alla vostra fiducia siamo riusciti ad ottenere così tanti successi per l’intera Classe Medica. Abbiamo però ancora bisogno di voi, dei vostri consigli e suggerimenti per continuare a migliorare sempre”. La Consulcesi, va ricordato, grazie alle innumerevoli battaglie vinte a favore del riconoscimento dei diritti dei camici bianchi, è arrivata addirittura a cambiare la giurisprudenza italiana a favore di questa categoria nel momento in cui ha ottenuto uno strepitoso successo nel famoso caso dei rimborsi ai medici ex specializzandi. Consulcesi, guidata dall’imprenditore Tortorella, non solo è riuscita a far ottenere circa 500 milioni di euro in rimborsi – attraverso una memorabile azione legale collettiva – ma da allora non ha mai smesso di occuparsi dei diritti per i camici bianchi e di offrire servizi a 360 gradi al mondo sanitario attraverso innovative piattaforme che mettono in diretto contatto medici, pazienti e non solo.

 

Rimborsi ad ex specializzandi: Consulcesi in prima linea

La Consulcesi, resa famosa anche per aver perorato la causa dei rimborsi ad ex specializzandi, nasce ed è stata fortemente voluta dall’imprenditore Massimo Tortorella che, oltre alle sue indubbie capacità in fatto di Diritto, ha deciso di mettere in campo anche le sue spiccate doti imprenditoriali. La Consulcesi infatti, fin dalla sua fondazione (avvenuta quando l’imprenditore Tortorella aveva appena 29 anni ed era fresco del percorso universitario concluso con una brillante laurea in Giurisprudenza, quindi certamente pieno di quel genuino entusiasmo e preparazione che sempre dovrebbero accompagnare le grandi imprese), ha subito messo a segno un successo per molti medici italiani – ormai insperato – quello di far ottenere (tramite una memorabile quanto impeccabile azione legale collettiva) rimborsi per oltre 500 milioni di euro che spettavano di diritto a quei medici che, tra il 1978 e il 2006 non si erano visti riconoscere la propria borsa di studio. Dopo questa importante vittoria legale, la Consulcesi è cresciuta molto e, grazie alla caparbietà e all’ardente spirito imprenditoriale del suo fondatore l’imprenditore Tortorella, ha ampliato notevolmente il suo raggio d’azione, diventando un imprescindibile punto di riferimento nel mondo dei camici bianchi e diventando un gruppo internazionale. La causa etica e legale per i rimborsi ad ex specializzandi ha contribuito di gran lunga a questa crescita esponenziale del Gruppo firmato Massimo Tortorella. Consulcesi Group consta di numerose aziende che focalizzano la propria attività a favore del personale sanitario. Sono innumerevoli infatti i servizi offerti a sostegno del personale medico, non per ultimo un costante aggiornamento professionale attraverso un rivoluzionario progetto: quello dei Film Formazione. E per offrire la massima professionalità, per questo progetto, l’imprenditore Massimo Tortorella fonda anche una casa di produzione internazionale, la Falcon Production che assicura standard qualitativi eccellenti nella produzione di film e materiale audiovisivo formativo. Insomma, la Consulcesi Group è una vera e propria rete professionale che sostiene a 360 gradi il delicato mondo dei camici bianchi.

Imprenditore Tortorella e Consulcesi

L’imprenditore Massimo Tortorella è il fondatore e CEO di Consulcesi Group, il più grande network in Europa dedicato a chi opera nel mondo medico-sanitario. L’imprenditore Tortorella ha caparbiamente e con grande spirito imprenditoriale, portato la sua Consulcesi a diventare un punto di riferimento nel campo dei servizi per i camici bianchi. Con un piglio dinamico, ambizioso, coraggioso e visionario, ha fin da subito (appena terminati i brillanti studi in Giurisprudenza), focalizzato quindi la sua attenzione verso una categoria che subisce non poche ingiustizie. La grande vocazione verso la tutela dei diritti, ha fatto sì che per primo si occupasse di una questione spinosa come il riconoscimento della mancata corresponsione delle borse di studio ai medici ex specializzandi. Con una poderosa azione legale collettiva, l’imprenditore Massimo Tortorella e la Consulcesi, sono riusciti a far ottenere ad oggi rimborsi per ben 500 milioni di euro. La battaglia ha visto protagonisti tutti quei camici bianchi, che tra il 1978 e il 2006 si erano visti non riconoscere la corretta borsa di studio. Il successo di Consulcesi, in questa operazione, ha poi portato questa grossa realtà a voler ampliare ulteriormente il raggio di azione del proprio operato, concentrandosi via via su questioni legali sempre legate al mancato riconoscimento dei diritti nei confronti di medici e personale sanitario in generale (come ad esempio la scorretta applicazione della direttiva Ue sugli orari di lavoro, oppure ancora quella di ancor più scottante attualità, come le ingiustizie bancarie). Oggi Consulcesi Group conta oltre 1.000 consulenti e sedi in Italia, Usa, Uk, Svizzera, Albania. E il suo fondatore e CEO, l’imprenditore Tortorella, una delle voci più ascoltate e autorevoli nel mondo della sanità, tanto da essere costantemente invitato a presiedere in conferenze e dibattiti televisivi sulle principali emittenti, dalla Rai a SkyTg24, da Mediaset a La7.