Un corso di formazione a distanza sulla malattia di Charcot-Marie-Tooth

Promosso dall’Associazione ACMT-Rete e reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Consulcesi, potrà ancora essere completato fino al 30 settembre il corso di formazione gratuito in modalità FAD (Formazione a Distanza), rivolto ai diversi professionisti sanitari, tra cui i medici di medicina generale, e dedicato alla gestione delle persone con la malattia di Charcot-Marie-Tooth, ossia la neuropatia periferica ereditaria più diffusa che tuttavia, nonostante questo dato, è ancora poco nota anche in àmbito sanitario Promosso dall’Associazione ACMT-Rete e reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Consulcesi, che ha messo a disposizione la piattaforma formativa, potrà ancora essere completato fino al 30 settembre il corso di formazione gratuito in modalità FAD (Formazione a Distanza), rivolto ai diversi professionisti sanitari, tra cui i medici di medicina generale, e dedicato alla gestione delle persone con la malattia di Charcot-Marie-Tooth.
Quest’ultima è la neuropatia periferica ereditaria più diffusa che tuttavia, nonostante questo dato, è ancora poco nota anche in àmbito sanitario. Essa colpisce prevalentemente le estremità del corpo, impedendo di controllare i movimenti di mani e piedi e compromettendo l’equilibrio, rendendo difficili o a volte impossibili gesti apparentemente semplici, come impugnare una posata, abbottonarsi i polsini della camicia o camminare.

Massimo Tortorella

L’intelligenza artificiale rivoluzionerà la medicina personalizzata entro 5 anni

LA RICERCA. Tra i principali benefici emerge la possibilità di avere a disposizione un maggior numero di dati

Il 65% dei pazienti utilizzerebbe una terapia digitale proposta dal medico curante, in particolare se consentisse di migliorare lo stile di vita e lo stato di salute (77%) e avere maggior consapevolezza della propria patologia (72%). Entro 5 anni l ́IA (intelligenza artificiale) rivoluzionerà la medicina personalizzata.
Sono alcuni dati della ricerca dell ́Osservatorio Life Science Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Alleanza Malattie Rare, Apmarr, Fand, FederAsma e Onconauti ,
Già oggi – spiega la ricerca – ci sono strumenti digitali per il monitoraggio a domicilio del paziente, come sensori, app per la salute e real-world data, entro breve ci sarà l ́IA applicata alla medicina personalizzata e le cosiddette terapie digitali (DTx), «soluzioni digitali validate clinicamente per integrare o sostituire le terapie tradizionali, per cui in Italia non esiste ancora una normativa di riferimento». Circa la metà dei medici specialisti coinvolti nella ricerca grazie a Consulcesi Homnya, Amd, Ame, Fadoi e Simfer, e dei medici di medicina generale, coinvolti grazie alla Fimmg, sarebbe disposta a prescrivere una terapia digitale se ne avesse la possibilità, soprattutto se certi che il paziente possegga le competenze digitali per un corretto utilizzo (72% dei medici specialisti e 69% dei Mmg). Tra i principali benefici riconosciuti dai medici specialisti, emerge la possibilità di avere a disposizione un maggior numero di dati a supporto sia della
ricerca clinica (68%) che per prendere decisioni (65%). A livello internazionale l ́Osservatorio Life Science ha censito 93 terapie digitali già presenti : il 37% nella psichiatria, il 14% nell ́endocrinologia, il 10% nella reumatologia e il 10% nell ́oncologia. E ́ di circa 500 euro il prezzo medio di un trattamento di 90 giorni.
Dall ́analisi emerge inoltre che per le imprese pharma, biotech e medtech «le barriere a investire nel digitale sono soprattutto la difficoltà di quantificare i benefici derivanti dagli investimenti e mancanza di competenze digitali».

Massimo Tortorella

I bambini di Fahn Jack in Liberia avranno la loro prima scuola grazie a Street Child e Fondazione Consulcesi

Fino a giugno 2024 i bambini dovevano percorrere 10 km al giorno a piedi per raggiungere l’edificio scolastico più vicino. Il nuovo edificio scolastico offre ben tre aule, un ufficio, un magazzino, una fontana d’acqua e tre
bagni
Alle bambine e ai bambini della remota comunità di Fahn Jack in Liberia era quasi negato l’accesso all’istruzione primaria. Sei miglia al giorno (quasi 10 km) da percorrere a piedi per raggiungere la scuola più vicina scoraggiavano la maggior parte degli abitanti locali, che presentavano infatti un tasso di assenteismo scolastico altissimo.
Street Child Italia e Fondazione Consulcesi sono pertanto orgogliose di annunciare l’inaugurazione della prima scuola nella comunità di Fahn Jack, grazie al progetto “Una scuola in Liberia” che rappresenta un passo fondamentale verso il miglioramento dell’istruzione per i bambini e il futuro della Liberia.
Il nuovo edificio scolastico offre ben tre aule, un ufficio, un magazzino, una fontana d’acqua e tre bagni. La scuola è situata vicino alla città di Kakata, più precisamente nella comunità di Fahn Jack, circa un’ora dalla capitale Monrovia. Questa comunità rurale non ha mai ricevuto i fondi necessari per costruire un edificio scolastico nel proprio territorio, per questo motivo l’intervento di Street Child Italia e Fondazione Consulcesi è stato fondamentale.
“In un mondo in cui ancora troppi bambini sono privati del diritto all’istruzione, la collaborazione è fondamentale: Street Child Italia e Fondazione Consulcesi dimostrano con questo progetto che è possibile fare la differenza, unendo le forze e mettendo al centro i bisogni dei bambini”, ha commentato Roberta Giassetti, Direttrice di Street Child Italia.
“Siamo convinti che ancor più del contrasto alla povertà, il sostegno all’educazione sia un investimento sul futuro, capace di cambiare un popolo dalle radici e piantare i semi della democrazia e della pace” ha commentato Simone Colombati, Presidente della Fondazione Consulcesi.
Inaugurazione della nuova scuola: arrivo e celebrazioni Dalle 10:00 del mattino, gli abitanti di Fahn Jack e dei villaggi vicini hanno iniziato ad arrivare. Tra loro, molti bambini in età scolare, genitori e anziani, tutti uniti dall’entusiasmo per questa nuova opportunità educativa. All’arrivo degli ospiti di Street Child e del
Ministro dell’Istruzione della Liberia, i bambini erano già impegnati in sessioni di apprendimento.
Intorno al cortile della scuola, i genitori hanno celebrato il progetto con canti e strumenti tradizionali. La presenza di più di settanta bambini in età scolare e di numerosi residenti ha reso l’evento ancora più speciale. Un insegnante ha evidenziato che molti bambini che non frequentavano la scuola nei villaggi vicini
si iscriveranno nel prossimo anno accademico.
Cerimonia di consegna delle chiavi La cerimonia ufficiale è iniziata con la consegna delle chiavi della scuola: Andrew G. Tehmeh Direttore dei Lavori di costruzione Street Child Of Liberia ha consegnato formalmente l’edificio al Rappresentante dell’Istruzione della Contea di Margibi Gayflor Mulbah. Mulbah ha poi consegnato le strutture all’autorità locale, rappresentata dal Capo Generale del Villaggio, che infine le ha affidate al capo della comunità di Fahn Jack.
Le tappe del progetto A gennaio 2024, Street Child of Liberia ha iniziato la costruzione di un edificio scolastico con tre aule e uno spazio per ufficio, grazie al finanziamento della Fondazione Consulcesi.
All’inizio del progetto è seguita una intensa attività di sgombero del sito, rimozione di massi e piante, scavi e completamento della sovrastruttura. La squadra di Street Child of Liberia ha effettuato visite settimanali di monitoraggio e supervisione della costruzione, coinvolgendo attivamente i membri della comunità nella fornitura di materiali locali. Nel frattempo, gli insegnanti hanno iniziato la formazione con la metodologia “Teaching at the Right Level”, che si concentra sui bisogni specifici di apprendimento dei bambini.
La forza della collaborazione Un’interessante opportunità è nata durante il progetto: il governo tedesco ha finanziato le “soft activities” (trasporto e istruzione degli insegnanti, consegna di school kits) delle scuole costruite in Liberia dal network globale di Street Child. Ciò ha permesso alla Fondazione Consulcesi di concentrarsi sulle “hard activities” (costruzione dell’edificio scolastico e servizi sanitari). Questo contributo ha avuto un impatto significativo non solo per gli studenti ma anche per l’intera comunità.

Massimo Tortorella

Il 65% dei pazienti utilizzerebbe una terapia digitale

PoliMi, l’IA rivoluzionerà medicina personalizzata entro 5 anni
Il 65% dei pazienti utilizzerebbe una terapia digitale proposta dal medico curante, in particolare se consentisse di migliorare lo stile di vita e lo stato di salute (77%) e avere maggior consapevolezza della propria patologia (72%).
Entro 5 anni l’intelligenza artificiale rivoluzionerà la medicina personalizzata.
Sono alcuni dati della ricerca dell’Osservatorio Life Science Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Alleanza Malattie Rare, Apmarr, Fand, FederAsma e Onconauti,
Già oggi – spiega la ricerca – ci sono strumenti digitali per il monitoraggio a domicilio del paziente, come sensori, app per la salute e real-world data, entro breve ci sarà l’IA applicata alla medicina personalizzata e le cosiddette terapie digitali (DTx), “soluzioni digitali validate clinicamente per integrare o sostituire le
terapie tradizionali, per cui in Italia non esiste ancora una normativa di riferimento”.
Circa la metà dei medici specialisti coinvolti nella ricerca grazie a Consulcesi Homnya, Amd, Ame, Fadoi e
Simfer, e dei medici di medicina generale, coinvolti grazie alla Fimmg, sarebbe disposta a prescrivere una terapia digitale se ne avesse la possibilità, soprattutto se certi che il paziente possegga le competenze digitali per un corretto utilizzo (72% dei medici specialisti e 69% dei Mmg). Tra i principali benefici
riconosciuti dai medici specialisti, emerge la possibilità di avere a disposizione un maggior numero di dati a supporto sia della ricerca clinica (68%) che per prendere decisioni (65%).
A livello internazionale l’Osservatorio Life Science ha censito 93 terapie digitali già presenti: il 37% nella psichiatria, il 14% nell’endocrinologia, il 10% nella reumatologia e il 10% nell’oncologia. E’ di circa 500 euro il prezzo medio di un trattamento di 90 giorni. Dall’analisi emerge inoltre che per le imprese pharma,
biotech e medtech “le barriere a investire nel digitale sono soprattutto la difficoltà di quantificare i benefici derivanti dagli investimenti e mancanza di competenze digitali”

Massimo Tortorella